La forte volontà dei vertici Mediaset di trattenere Bonolis con un corposo contratto, come livello economico e come numero di programmi, fa parte della strategia di Cologno di concentrarsi ancora di più sul core business. E cioè la tv in chiaro, le tre reti generalista, la produzione originale, programmi italiani per il pubblico di Canale 5. In una situazione di crisi economica e pubblicitaria ancora difficile, con la questione aperta sulla pay tv e la rottura dell'accordo da parte di Vivendi, la strada è quella della tv tradizionale, mantenendo comunque un presidio importante sulle nuove tecnologie. È questo quanto spiegato ieri da Pier Silvio Berlusconi, Ad di Mediaset, annunciando la firma del contratto con Bonolis. «In questa nuova fase andremo a produrre molto di più. Chi vive di pubblicità, sa che la torta del mercato pubblicitario è calata del 40 per cento e si sono moltiplicati gli attori che si vogliono nutrire di questa torta. Non so se la crisi è finita, però c'è stata un'inversione di tendenza. Oggi ci sentiamo solidi e abbiamo la consapevolezza che la nostra forza sono, e saranno sempre di più, i prodotti locali, ovvero nati in Italia da chi conosce i gusti del Paese. L'obiettivo è arrivare ad avere 4 o 5 prodotti a settimana di intrattenimento/fiction per Canale 5 e altri 2 o 3 per Italia Uno».
E, seguendo la linea sempre tenuta da Mediaset, di mischiare i diversi gusti, l'alto e il basso, dal Grande fratello a House Party, dall'Isola dei famosi alla fiction crime.
Mentre per il comparto pay tv la situazione resta complicata dopo la mancata vendita di Mediaset Premium a Vivendi. I due fronti sono diametralmente opposti. Come si vede dalle dichiarazione rese ieri. Berlusconi jr. ha ribadito che «Non c'è nessuna trattativa, siamo per vie legali (prossima udienza fissata per ottobre). Abbiamo subito un danno gravissimo che va riconosciuto e risarcito. Noi andiamo avanti per la nostra strada». E ha aggiunto che «L'affaire Premium ci ha dato una mazzata. Non sto parlando di perdite ma la questione ha peggiorato i conti di Mediaset di una cifra vicino ai 100 milioni». Gli ha risposto indirettamente dopo poche ore Arnaud De Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi, ieri ascoltato dall'Agcom. «L'opportunità di creare un player molto forte in Europa grazie a due società come Vivendi e Mediaset è ancora valida - ha spiegato il manager -.
Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ad aprile scorso c'era un piano strategico che andava bene per Mediaset e Vivendi: era un progetto molto valido». Però i francesi lo hanno fatto saltare. E non si capisce come riaprire il dialogo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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