Bertrand Tavernier al Festival del Cinema Europeo di Lecce

Dall'iperpresenza delle telecamere nella società dei giovani alla figura di Philippe Noiret: ecco come Bertrand Tavernier ha raccontato i suoi film al Festival del Cinema Europeo di Lecce.

Bertrand Tavernier al Festival del Cinema Europeo di Lecce

Il regista Bertrand Tavernier è uno dei quattro ospiti di punta alla 16esima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce insieme con Fatih Akin, Milena Vukotic e Paola Cortellesi. Questa sera il regista francese che tentò una strada diversa dalla Nouvelle Vague riceverà l'Ulivo d'Oro alla Carriera. Questa mattina, intanto si è raccontato la stampa.

Uno dei suoi film su cui si è soffermato Tavernier è "La morte in diretta" con Harvey Keitel e Romy Schneider, che racconta di un uomo cui viene inserita nel cervello una telecamera e che decide di filmare, per il network televisivo per cui lavora, la morte di una donna affetta da una malattia allo stato terminale. «Quando lo girai - ha detto Tavernier - pensavo, in maniera naif, che fosse una sorta di film di fantascienza, ma oggi non c'è più bisogno di una telecamera impiantata nel cervello: tutti ne hanno una a portata di mano. Molti giovani in Francia hanno commesso delitti, hanno maltrattato insegnanti e si sono filmati, ma sono stati condannati perché sono stati in qualche modo la spia di loro stessi. Il mio timore è che l'eccesso di telecamere porti a un eccesso di stupidità. I gangster nei film non si filmavano mica per una rapina in banca, anzi non lasciavano nessuna traccia». Tavernier crede che questo sia un momento di profonda riflessione per gli educatori.

Tavernier ha parlato anche di come per un lungo periodo le produzioni cinematografiche di Italia e Francia andassero di pari passo, fino all'epoca di Berlusconi. Alcuni film di Federico Fellini sono stati infatti prodotti o coprodotti in Francia. Al regista de "La dolce vita", Tavernier ha pensato in un parallelismo durante il racconto relativo a uno degli attori che molto spesso è comparso nelle sue pellicole, Philippe Noiret. «Io e Noiret eravamo come Fellini con Marcello Mastroianni. Noiret e Mastroianni sono stati grandi attori allo stesso modo.

Perché Noiret è stato capace di interpretare, senza paura, moltissimi personaggi differenti, portando con sé cultura e humour. A Noiret devo la mia carriera: ha creduto da subito in me.».

Tra le pellicole più celebri di Tavernier vanno annoverate appunto "La morte in diretta", "Around midnight" e "Quai d'Orsay".

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