Il boom di Passionflix, il Netflix dell'eros creato da Tosca Musk

La sorella dell'imprenditore ha lanciato una piattaforma di streaming. Che funziona

Il boom di Passionflix, il Netflix dell'eros creato da Tosca Musk

Chi immagina che Elon sia l'unico elemento geniale della famiglia Musk sbaglia. Se l'imprenditore sudafricano ha appena spedito una squadra di astronauti della Nasa sulla stazione spaziale è anche perché il seme della genialità e della capacità imprenditoriale scorre in famiglia. La madre è stata (ed è ancora) una modella e nutrizionista di successo, il fratello minore Kimbal è un famoso chef e la sorella Tosca ha avuto l'idea di colmare un gap nell'industria dell'intrattenimento fondando Passionflix, la piattaforma di streaming specializzata nel genere romantico-erotico. Il Netflix di 50 sfumature di grigio, insomma. La capacità imprenditoriale dei Musk al servizio del cinema romantico.

Ma Tosca Musk non è solo un'imprenditrice, è anche una produttrice e regista che firma buona parte dei titoli della sua piattaforma. «Ho sempre amato il genere romantico, ma quando proponevo i miei progetti alle grandi case di produzione ricevevo solo porte in faccia. Le storie al femminile, soprattutto se si trattava di storie romantiche, sono sempre guardate dall'alto in basso».

Così Tosca, insieme alla producer Jina Panebianco e alla scrittrice Joany Kane, ha deciso di fondare una piattaforma che le consentisse di produrre film e serie tv dai romanzi che amava. Per 5,99 dollari al mese, il modello di business che ha riempito il vuoto lasciato per snobbismo dal resto dell'industria cinematografica sta andando forte. Eppure le origini sono umili. Tosca, come i fratelli, è cresciuta a Johannesburg, in Sud Africa, dalla madre Maye, donna in gamba e bellissima, mentre il padre era distante e violento.

Lo scorso anno Maye Musk ha pubblicato un libro in cui racconta che i figli assistevano regolarmente a scene di violenza in famiglia e che, per sfuggire a una realtà di abusi amava leggere libri romantici, dove gli uomini erano ben diversi da quello che aveva sposato. È stata Maye a trasmettere alla figlia la passione per le letture romantiche. «Mia madre si è aspettava da noi ragazzi che fossimo perfettamente in grado di vivere appieno il nostro potenziale, qualsiasi fosse la nostra passione dice Tosca - Siamo sempre stati spronati a seguire i nostri sogni e a fare, così, la differenza».

Dopo la separazione dal marito la vita dei Musk si è divisa fra Sud Africa, Canada e, più tardi, gli Stati Uniti. Tosca Musk deve molto a questa infanzia all'insegna del nomadismo: «È molto positivo per chiunque conoscere diverse culture, modi diversi di vivere e capire il mondo. Non mi fa paura viaggiare e fare esperienze culturali lontane dalla mia». Particolarmente piacevole è stato l'impatto con la cultura del cibo in Italia. L'inverno scorso, poco prima che l'emergenza Covid chiudesse i confini, Tosca Musk era infatti a Firenze, per girare la terza parte del suo ultimo progetto, Gabriel's Inferno, serie tratta dai romanzi di Sylvain Reynard che vede protagonisti l'attore italiano Giulio Berruti (conosciuto ai più per essere il fidanzato di Maria Elena Boschi) e Melanie Zanetti, attrice italo-australiana. «La prima scena era in un ristorante, la protagonista beveva vino e gli è stato servito vino vero. Non è qualcosa che potrebbe succedere a Los Angeles. Anche la pausa pranzo è stata un'esperienza: due ore e mezzo a mangiare, con tutto quel cibo, antipasto, primo, secondo, dolce e ancora vino. Più che di lavoro si trattava di un gruppo di amici che facevano qualcosa insieme. Un'atmosfera molto rilassante».

La terza parte di Gabriel's Inferno «è quella in cui si scoprono molti segreti». La devozione delle lettrici e dei lettori del genere romantico rasenta l'appartenenza a un culto e la fedeltà ai romanzi nella trasposizione cinematografica è quasi un obbligo, tanto che Tosca ama invitare i fan sul set: «Quando ho dubbi chiedo a loro». Ha un aneddoto circa una scena girata a Firenze: «Un giorno pioveva. Quindi abbiamo dovuto introdurre un elemento che nel libro non c'era: un ombrello sotto il quale i protagonisti passeggiano. Non era nel copione e non era nel libro ma la bellezza della natura e di Firenze ci ha aiutato a creare un piccolo diversivo».

Quando gli americani vogliono indicare qualcosa di semplice, dicono «It's not rocket science», non è scienza spaziale. Quello che fa Tosca Musk non è «scienza spaziale» come quella del fratello Elon, eppure anche quello che fa Tosca ha un impatto aumentato dopo che la pandemia ha costretto tutti casa, a consumare quantità enormi di serie tv e film.

«Mia madre ci ha insegnato a fare qualcosa che avesse un impatto positivo sulla società e ci ha anche insegnato a saper chiedere credendo nel nostro progetto. Mia madre mi dice sempre: se non chiedi la risposta è sicuramente no. Se tu non esci allo scoperto e non provi, la risposta è sempre un no».

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