Brizzi al parco con la figlia: su Chi le foto dopo lo scandalo

Sul settimanale Chi le prime foto di Fausto Brizzi dopo lo scandalo molestie che lo ha coinvolto. Il suo avvocato a Le Iene: "Intanto la miss ha chiarito..."

Brizzi al parco con la figlia: su Chi le foto dopo lo scandalo

Nonostante la bufera e lo scandalo molestie che lo ha coinvolto dopo i servizi de Le Iene sul presunto "Weinstein italiano", Fausto Brizzi se ne va al parco. Cappellino calato sugli occhi, occhiali da sole e telefono all'orecchio, il regista è stato fotografato dal settimanale Chi mentre gioca con la figlia Penelope Nina (guarda le foto).

"Con l'ultimo servizio sul caso Brizzi per noi la vicenda si chiude", ha spiegato al periodico - in edicola da domani 22 novembre - Dino Giarrusso, inviato de Le Iene che ha raccolto le testimonianza contro Brizzi, "Se ne aprirà necessariamente un’altra in tribunale. O il regista ci querela per diffamazione, e allora spiegheremo le nostre ragioni al giudice, oppure saranno le ragazze a denunciarlo".

Parole a cui risponde - sempre dalle colonne del settimanale - il legale di Brizzi: "Le Iene chiudono la questione allegando altre 4/5 testimonianze che descrivono lo stesso cliché", dice l'avvocato Antonio Marino, "Siamo in attesa di capire quale delle sedi prediligeranno, se civile o penale, per chiamarci a rispondere. Noi, per ora, non quereliamo, sono cose che verranno a tempo debito, non c’è fretta. La ex Miss Italia Clarissa Marchese ha meglio chiarito quello che è accaduto a casa di Brizzi, cioè nulla. Si è ritenuta infastidita, ma, rispetto alle premesse, cambia la prospettiva, ora vediamo cosa diranno le altre".

"La ex Miss Italia ha ribadito esattamente quello che aveva detto a noi", controbatte Giarrusso, "È comico leggere che avrebbe ritrattato... Semmai ha confermato. E per una che ha avuto solo la richiesta di spogliarsi, come Clarissa, tante altre hanno raccontato cose orribili: perché si finge di dimenticare? Noi siamo pronti a rispondere alla querela di Brizzi, che però non arriva, chissà come mai. Credo, invece, che saranno le ragazze a denunciare: hanno la possibilità di farlo anche quelle che hanno vissuto quest’incubo più di sei mesi fa. Ce lo ha confermato l’avvocato Giulia Bongiorno.

È assurdo leggere cose come queste ragazze si vogliono vendicare perché non hanno avuto la parte perché non concorrevano a una parte: sono state chiamate per fare esercizi di recitazione e raccontano d’essersi ritrovate a casa di un regista che si spogliava e proponeva massaggi, si masturbava davanti a loro. Mi addolora anche chi dice di stare dalla parte delle donne, ma oggi tace o difende la controparte. Se non ora, quando mai?".

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