Ormai lontano dagli spadellamenti televisivi, Chef Rubio è tornato a cimentarsi nell'attività che più lo appassiona: attaccare gli ebrei e Israele.
Ospite di Radio Radio, il cuoco Gabriele Rubini si atteggia da paladino del popolo palestinese, definito come "l’ultima resistenza nel mondo": "Io sono anni che mi batto per la Palestina, non sono filo-islamico ma solo una persona innamorata del popolo palestinese". Di tutt'altro tenore le considerazioni su Israele, accusato addirittura di essere uno stato che applica un "regime di apartheid".
Nonostante quasi ogni settimana si registri una sua dichiarazione sulla questione, Chef Rubio lamenta la presenza di una censura sulle sue idee filopalestinesi: "Sono anni che non si può dire la verità pena minacce". "Spesse volte si viene indottrinati male riguardo alla storia passata, presente e recente riguardo allo Stato d’Israele, in un confronto dopo due secondi o la persona di religione ebraica scappa o inizia a urlarti contro", aggiunge Chef Rubio, attaccando duramente gli ebrei che non sono in linea con la sua visione geopolitica.
Ma non solo, il cuoco televisivo si avventura improvvidamente su una tematica sensibile come la Shoah: "Non c’è stato solo l’Olocausto, ci sono stati tantissimi genocidi nel mondo ma se voi ci fate caso siamo portati a portare l’attenzione solo a quello che ha colpito gli ebrei". Chef Rubio continua la sua riflessione prendendo a piene mani dai più biechi cliché della propaganda antisemita: "E non tutti gli ebrei, perché quelli ricchi si sono venduti pure i fratelli, le sorelle, le famiglie, i vicini di casa che non potevano permettersi mazzette o vicinanza con il potere e sono andati a morire anche per questa causa, per lo Stato di Israele".
Chef Rubio, dal suo pulpito, fornisce a tutti la sua complottistica lezioncina di storia sul conflitto arabo-israeliano: "Le informazioni che vengono passate in Occidente però dicono che sia un conflitto, in realtà è un'occupazione: Israele contro Palestina, Israele è appoggiata da Stati Uniti e da tutti coloro i quali vogliono fare affari con loro, Palestina invece da Libano, Algeria e Siria". "Non è colpa mia se Israele nella politica interna ed estera, e non parlo degli israeliani o degli ebrei, ma dei sionisti, fa schifo al caz..”, chiosa Chef Rubio.
Le parole del Rubini hanno suscitato le reazioni dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il presidente UCEI Noemi Di Segni ha dichiarato che verranno intraprese delle azioni contro Rubio, chiedendo che “non sia solo l’Unione delle Comunità ebraiche italiane in rappresentanza di tutti gli ebrei italiani a indignarsi e proporre ogni legittima azione, ma anche altre realtà istituzionali e associative del Paese. Israele e gli ebrei non possono essere usati per fare audience, ricorrendo all’odio”.
Ancora più forte la reazione della Comunità Ebraica di Roma.
Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, la presidente Ruth Dureghello ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e all’Ordine dei giornalisti per "le affermazioni e gli atteggiamenti di apparente supporto e condivisione" espresse dal moderatore del dibattito, il direttore ed editore della rete, Ilario Di Giovambattista, che forse prendendo spunto da un messaggio inviato da un ascoltatore afferma: "Gesù è nato ebreo ed è nato in Palestina, ebreo in Palestina, ed è morto per gli ebrei...Eh, so’ gli ebrei che lo hanno ammazzato... eh ragazzi ma qui siamo, sennò stravolgiamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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