Chiara Ferragni risponde al Codacons: "Insinuano che io sia un modello sbagliato"

Chiara Ferragni, dopo l'attacco ricevuto dal Codacons, contrario ad una sua eventuale partecipazione al Festival di Sanremo 2020, risponde con un comunicato e si dice disponibile ad una collaborazione

Chiara Ferragni risponde al Codacons: "Insinuano che io sia un modello sbagliato"

Scontro tra Chiara Ferragni e il Codacons che, a seguito dei rumor riguardo la possibilità di ospitare la influencer al Festival di Sanremo 2020, aveva tuonato: “Si tratta di una scelta sbagliata per l'azienda, che dovrebbe individuare modelli più adatti all'interno di programmi diretti ad un vasto pubblico, costituito in prevalenza da giovani”.

Nel comunicato diramato solo poche ore fa dal Codacons, l’associazione si è detta “pronta ad intentare una causa legale contro la Rai e ad impugnare dinanzi alla Corte dei Conti e alla Procura il contratto di ingaggio di Chiara Ferragni” nel caso in cui fosse stato confermato il suo ruolo di co-conduttrice al Festival della Musica Italiana in quanto la imprenditrice digitale, oltre a non poter essere considerata "un giusto modello per i giovani", “è stata oggetto di numerose denunce alle autorità competenti per l'uso totalmente errato dei social network, con particolare riferimento all'utilizzo che la stessa fa su Instagram del proprio figlio, utilizzato a scopo commerciale per promuovere marchi e prodotti vari, in totale violazione delle norme vigenti che tutelano i minori e la loro privacy”.

A distanza di poche ore dall’attacco dell’associazione dei consumatori, Chiara Ferragni decide di replicare con un ulteriore comunicato stampa in cui smentisce categoricamente ogni accusa nei suoi confronti e propone al Codacons una collaborazione per “delineare nuove regole a tutela del consumo”.

“Sono molto colpita dal tempo e dall'aggressività che nelle ultime settimane il Codacons ha destinato alla mia persona e ai progetti che mi riguardano con dichiarazioni infondate e dal contenuto diffamatorio, che screditano me e comunicano ai consumatori informazioni errate – si legge nel comunicato diramato dalla Ferragni – È stato consigliato alla Rai di ‘individuare modelli più adatti all’interno di programmi diretti ad un vasto pubblico insinuando in maniera arbitraria che io sia un modello sbagliato”. Chiara Ferragni, poi, passa in rassegna tutte le informazioni non corrette che il Codacons ha fatto sul suo conto.

Allo stesso tempo il Codacons ha fatto diverse affermazioni errate e senza fondamento del tipo ‘Chiara Ferragni è stata infatti oggetto di numerose denunce alle autorità competenti per l'uso totalmente errato dei social network’, per le quali invito il Codacons a smentirmi con prove reali e non con illazioni – si legge ancora - . Ulteriore diffamazione è stata rivolta a Chiara Ferragni Unposted, film sulla mia vita, che viene definito in maniera totalmente denigratoria ‘pseudo-documentario’. Altra accusa infondata riguarda le ‘bacchettate che le ha rivolto l’Antitrust’ circa fantomatiche denunce per pubblicità occulta”. “Aggiungo – ha continuato la influencer - che per ora, per quanto mi è noto, non è stato mai preso da parte dell'Antitrust alcun provvedimento nei miei confronti. Questa ennesima affermazione è stata manipolata per danneggiare la mia persona. Ricordo al Codacons che nel 2018 attraverso TBS Crew Srl (di cui sono socia fondatrice ed amministratrice delegata) sono stata la prima personalità del mondo social ad associami allo AP-Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, proprio per contribuire alla regolamentazione della pubblicità sui social.

Sono rammaricata di come una associazione che tanto ha fatto e tanto fa ogni giorno per noi consumatori non abbia mai cercato un confronto con me e le mie società per delineare nuove regole a tutela del consumo, ma abbia invece scelto la via dei comunicati ostili e infruttuosi. Spero che il Codacons continui a lavorare per tutelare i consumatori. lo sono pronta a dare la mia disponibilità”.

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