Se già ci avevano provato in autunno trasmettendo La Corazzata Potemkin sfidando l'immortale critica del ragionier Fantozzi, che vuoi che sia il Risorgimento, ché per di più si gioca in casa. A Iris sono decisi proprio come quei milanesi che buttarono in strada le prime barricate anti-austriache a Milano il 18 marzo 1848: «Siamo un canale commerciale ma non vogliamo seguire solo la logica dell'ascolto», spiega il direttore reti tematiche free e pay Mediaset Marco Costa nell'elegante cornice del mitico Bar Cova di via Montenapoleone, nato come caffè letterario nel 1817. Accanto a lui Marco Paolini, direttore generale Palinsesto, aggiunge: «Oltre alle priorità di ascolto, del 2-3%, e al profilo di un ottimo pubblico, Iris tiene anche alla percezione di rete». Da leggersi come l'abito da sera di un canale che, accanto a programmazioni di film e serie tv, punterà sempre più sui cicli. Quello previsto da domenica a giovedì si intitola La Lunga Primavera - Le Cinque Giornate di Idris e offre una maratona di dieci film dedicati al Risorgimento, da Senso di Luchino Visconti a I Vicerè di Roberto Faenza passando per chicche rare come Le cinque giornate, unica pellicola non horror diretta nel 1973 da Dario Argento, con Adriano Celentano protagonista insieme a big come Manfredi, Sordi, Cardinale. Il via alla programmazione è il 18 marzo in prima serata con Il marchese del Grillo di Mario Monicelli con un memorabile Alberto Sordi. Tra i titoli rari e interessanti, Bronte: cronaca di un massacro (mercoledì 21, ore 23.
20), film del 1971 di Florestano Vancini, incentrato sui moti nel Mezzogiorno. Ogni film della rassegna verrà commentato dal giornalista Alessandro Banfi insieme a Maria Luisa Betri, docente di Storia Contemporanea dell'Università degli Studi di Milano.
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