Brutte notizie per i milioni di fan de Il Commissario Montalbano che - dopo oltre venti anni di successi - potrebbe avviarsi verso la conclusione: il più scettico sulla prosecuzione sembra essere Luca Zingaretti, l'amato protagonista della serie.
La ferale notizia è giunta durante la conferenza stampa di presentazione dei due episodi inediti, che andranno in onda lunedì 9 e 16 marzo su Rai1. Inizialmente, per l'anno 2020, erano stati annunciati tre nuovi episodi ma, dopo la morte dell'autore Andrea Camilleri e dello storico regista della serie Alberto Sironi, è stato scelto di lasciarne uno nel cassetto per la prossima stagione televisiva.
La scomparsa di Camilleri, infatti, porterà ad avere meno materiale sul quale sviluppare le sceneggiature, e quella di Sironi potrebbe causare dei rallentamenti nella produzione, sebbene dietro alla macchina da presa abbia già preso posto lo stesso Luca Zingaretti, in quanto il regista è deceduto proprio durante la fase di lavorazione. Ma proprio l'attore si mostra titubante nel proseguire con nuovi capitoli della fiction più amata dopo il venir meno dei due "numi tutelari".
Zingaretti ricorda che già in passato aveva pensato di abbandonare la serie: "Nel 2008 volevo uscire da questo personaggio poi decisi di proseguire e fu una scommessa vinta. Ora c'è un problema diverso: due componenti importanti di questa famiglia, autore e regista, non ci sono più. Quest'anno abbiamo girato tre episodi, due andranno in onda e uno è per l'anno prossimo". "Io voglio celebrarli con tanta gente davanti alla tv e poi decidere se è il caso di finirla qua o prendere il testimone. Devo far sedimentare tutto ed elaborare il lutto", aggiunge mettendo in discussione il futuro della fiction.
Senza i due padri nobili, infatti, Zingaretti ha sentito un grosso carico emotivo: "È stata un'esperienza anche dolorosa, di mio ci ho messo una melanconica dolcezza". A proposito del futuro della fiction, l'attore si sbilancia: "Per questa stagione, con la Rai, si è deciso di girare tre episodi e mandarne in onda due, conservandone uno per l'anno prossimo. Poi c'è il romanzo finale di Camilleri, in cassaforte alla Sellerio, e c'è anche il romanzo 'Il cuoco dell'Alcyon'".
Dalle parole di Luca Zingaretti è chiara la sua visione: per l'anno 2021 un episodio è già pronto e per un altro c'è già un romanzo da cui attingere. Dopo questi due nuovi capitoli, l'intenzione del protagonista sembra essere quella di avviarsi alla conclusione del ciclo con il misterioso romanzo finale di Camilleri, quello chiuso nella cassaforte della casa editrice, che potrebbe anche sancire la definitiva uscita di scena del Commissario Montalbano, oppure lasciare degli spiragli affinché la narrazione possa essere ripresa da un altro autore.
A fronte della titubanza di Zingaretti, però, bisogna registrare anche i segnali opposti lanciati dal produttore Carlo Degli Esposti della Palomar, che appare possibilista: "Sul futuro sono situazionista non faccio programmi. Quello che è certo è che Montalbano sarà eterno". Comprensibilmente recalcitranti allo stop, potrebbero essere anche i dirigenti Rai che non si rassegnerebbero passivamente a perdere un prodotto che assicura ascolti da capogiro.
Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, non ha dubbi: "È una produzione testimonial della Rai stessa, un termine di paragone per tutta la fiction Rai".
Il direttore di Rai1, Stefano Coletta, ha aggiunto: "Quando torna Montalbano è una festa, anche aziendale; è un archetipo identitario della rete e forse è il prodotto più straordinario che l'azienda ha messo in campo, costruendolo nel tempo". Queste parole entusiaste ci fanno capire che la televisione pubblica non si rassegnerà ad abbandonare questa grande produzione senza lottare.Segui già la nuova pagina di gossip de ilGiornale.it su Facebook?
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