Cosa è successo prima de Il Trono di Spade? Lo racconta House of the Dragon

In contemporanea con gli Stati Uniti, in Italia il 22 agosto arriva House of the Dragon che racconta la storia dei regni di Westeros 200 anni prima di Game of Thrones. Restano dubbi e incertezze sull'atteso spin-off

Cosa è successo prima de Il Trono di Spade? Lo racconta House of the Dragon

Poco meno di un mese al debutto di una serie tv molto attesa, soprattutto dai fan de Il Trono di Spade. Il 22 agosto, in contemporanea con gli schermi della HBO, in Italia e su Sky arriva il primo attesissimo episodio di House of the Dragon. Lo spin-off che amplia l’universo letterario e televisivo nato dalla fantasia di George R. R. Martin, debutta in tv con un carico di aspettative molto alto. Dopo il deludente finale dell’ultima stagione de Il Trono di Spade – ad oggi considerato uno dei più brutti della storia della tv moderna -, la nuova serie cerca di rimediare ai danni, proponendo ai fan e al pubblico una storia visibilmente potente, di grande impatto ed epica al punto giusto. Non si tratta di un sequel, questo deve essere chiaro. House of the Dragan non riscrive la storia di Westeros ma racconta la genesi di una delle casate più temute nei Sette Regni.

Ambientato 200 anni prima, lo show è incentrato sull’ascesa della famiglia Targaryen e i problemi della successione al trono. Caos, battaglie, patti scellerati e faide interne rappresentano il perno stesso della vicenda. Come si evince dal primo trailer completo che è stato pubblicato dai canali ufficiali, House of the Dragon conserva tutte le caratteristiche della serie "madre", per un racconto che si pone l’obbiettivo di scoprire i segreti di una tra le famiglie più potenti di Westeros. La release appare impeccabile, ma ci si domanda se una serie prequel – con un finale già scritto – possa risollevare le sorti di un franchise che non ha più niente da raccontare.

Una guerra civile senza esclusione di colpi, la trama di House of the Dragon

Ci troviamo nella parte occidentale del regno, esattamente a Approdo del Re, dove la famiglia dei Targaryen ha governato per ben 300 anni. Dopo un lungo periodo di pace, il casato si trova ad affrontare diversi problemi. Primo fra tutti è quello che riguarda la successione al trono. Re Viserys sceglie Rhaenrya, la sua primogenita, come futura regina e come erede al trono. Ma, nel momento in cui il re mette al mondo un figlio maschio, Aegon Targaryen, la casata comincia a sfaldarsi e si innescano una serie di eventi che conducono la famiglia a una lotta senza esclusione di colpi. Da questa lotta per il potere, nasce una sanguinosa guerra civile che sconvolge non solo la famiglia ma tutto il regno. Uno scontro che è reso ancora più cruento e complicato dall’arrivo del diabolico Daemon, fratello più giovane di Viserys. I draghi torneranno a essere i protagonisti, dato che, come riportano le indiscrezioni, saranno ben 17 le creature magiche che saranno al servizio dei Targaryen.

Prima della serie tv c’è il libro di George R. R. Martin

Questa volta alla produzione è stato chiamato l’autore stesso della saga. Anche per ovviare alle critiche lanciate dai fan per il poco interesse dimostrato da Martin per quanto è accaduto con Il Trono di Spade. E si spera che la sua influenza possa regalare allo show lo spessore giusto e a evitare riletture sui generis di tutta la saga letteraria. Come per la serie cult, anche House of the Dragon è ispirato a un libro. A una dilogia per l’esattezza, dal titolo Fire & Blood. Pubblicata per la prima volta nel 2018, il romanzo è stato scritto a "puntate" tra il 2013 e il 2014. Poco prima della stampa, l’autore ha rimesso mano al testo cancellato ben 20mila parole, creando di fatto un enorme buco narrativo. Secondo quanto rivelato da Martin alla 75esima World Con a Helsiki, quelle parole che sono state cancellate dal testo sarebbero state utilizzate per l’ultimo volume de Le cronache del Ghiaccio e del fuoco. L’ultimo capitolo è stato annunciato da tempo ma ancora non c’è una data di uscita. La serie che è in arrivo, per ora esplorerà solo il primo volume di Fire & Blood.

22 milioni di dollari a episodio

House of the Dragon è una serie monumentale. Sotto ogni punto di vista. Non solo per il suo cast valido e di richiamo come Matt Smith – visto in Dottor Who -, Olivia Cooke e Emma Darcy, ma è anche una tra le serie più costose che sono state prodotte per il piccolo schermo. La prima stagione, composta da 10 episodi da un’ora ciascuno, ha un budget di ben 22 milioni per ogni singola puntata. Questo perché, oltre a una ricostruzione di un medioevo fantasy e barocco, è stata inserita nella storia una maggiore componente magica che ha visto lievitare considerevolmente il costo degli effetti speciali.

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Uno spin-off necessario?

È una serie molto attesa ma prima ancora del suo arrivo in tv è contestatissima. Tanti, soprattutto i fan più accaniti, si interrogano sulla riuscita in sé del progetto che pare sia nato solo per cercare di sanare una ferita impossibile da rimarginare, e per cercare di cavalcare ancora l’onda del successo. È una serie poco utile, se la si guarda da un punto di vista estremamente critico. Raccontare le lotte per il trono di una famiglia come quella dei Targaryen è fine a se stessa dato che si conosce già il destino ultimo della casata. Quindi, per quale motivo uno spin-off dal finale scritto e conosciuto dovrebbe trovare spazio nel cuore del pubblico?

Idee poco chiare per il futuro del franchise

Come sempre, il successo genera altro successo. Quello de Il Trono di Spade è, di fatto, un franchise che potrebbe continuare all’infinito. Come ha riportato l’Hollywood Reporter in un lungo articolo che è stato pubblicato alla vigilia del primo trailer di House of the Dragon, ci sarebbe così tanto materiale che si potrebbero realizzare ben 12 serie, tra prequel e spin-off, tutte legati ai sette regni di Westeros. I 12 script sono ancora in valutazione. Uno di questi è stato opzionato ed è stato anche girato il pilot, poi scartato dalla rete. Costato ben 30 milioni di dollari, la serie avrebbe dovuto raccontare una storia ambientata nell’era più buia di Westeros. A causa degli alti costi di produzione, lo show non è mai arrivato in tv. Nel cast c’era anche Naomi Watts.

E poi… arriva anche una serie su Jon Snow

Ancor prima del debutto di House of the Dragon, dall’America è giunta la notizia che l’universo de il Trono di Spade di espanderà ancora.

Sì, perché, come abbiamo riportato tra le nostre pagine, oltre alla storia sulla genesi della faida dei Targaryen, in America si pensa a un sequel e a riportare "in vita" il personaggio di Jon Snow. Ancora non è dato sapere se la serie diventerà tale, ma ci sono ottime intenzioni da parte del network.

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