Costa poco, rende tanto Così Liam Neeson salva anche Hollywood

Fa lievitare gli incassi dei film d'azione. Per "Forbes" è "un affarone". E in Taken 2 conferma di essere il toccasana di un cinema in deficit

Costa poco, rende tanto Così Liam Neeson  salva anche Hollywood

C'è un maschio Alfa tra gli attori attempati di Hollywood, devoti ai film d'azione, notoriamente poco adatti agli ultracinquantenni panzoncelli. Si chiama Liam Neeson e regge benissimo lo scorrere del tempo: a sessant'anni suonati è rimasto in mutande rosa shocking, davanti ai milioni di telespettatori Usa che lunedì seguivano l'Ellen DeGeneres Show conquistando ventimila dollari all'istante col suo benefico strip per la lotta al cancro.
In quell'occasione, si è visto che il fisico gli regge: tonico e muscoloso, l'ex giovane promessa del pugilato irlandese ha ribadito d'essere la star più remunerativa del genere action movie. Un genere al quale il vedovo di Natasha Richardson, l'attrice inglese e figlia di Vanessa Redgrave morta tre anni fa, dopo un banale incidente sugli sci, si è applicato per caso. Liam, infatti, era nato (a Ballymena, Irlanda del Nord) per calcare le assi del palcoscenico e dopo aver fatto l'operaio, il camionista e il boxeur, qui rimediando una frattura al naso che aggiunge fascino al suo sguardo, nel 1976 entra nella compagnia del Belfast Lyric Player's Theater per cimentarsi col repertorio classico. Se oggi il box office internazionale aspetta Neeson come il pane con Taken 2 - La vendetta (qui appena uscito per 20th Century Fox e già in testa al box office negli States con un incasso di 50 milioni di dollari) è perché lo splendido sessantenne figura tra quelli che rende di più sul grande schermo: aggiungendo intensità recitativa alle storie meccaniche botte&pistole, la star è il valore aggiunto. Tant'è vero che la rivista economica Forbes l'ha incoronato «affarone» d'un cinema in affanno planetario: il primo Taken- Io vi troverò, thriller prodotto dalla EuroCorp del francese Luc Besson, ha incassato 226,830 milioni di dollari, a fronte dei 25 che era costato. E adesso, mentre Bruce Willis fa il mascalzone dinamico in Looper, evidenziando sovrappeso e calvizie, Liam si rifà sotto con il sequel dell'agente Cia in pensione Bryan Mills, padre iperprotettivo che deve salvare la sua famiglia da un esercito pronto a sterminarla. «Io non so chi siete. Io non so quello che volete. Ma ho un insieme di abilità che fanno di me un incubo per gente come voi. Io vi troverò e vi ucciderò», sibilava nel primo Taken l'agente Mills , il cui «particolare set di competenze» consiste nel saper lottare fino a uccidere. Quell'Io vi troverò, detto con virile asciuttezza dall'attore nominato agli Oscar e ai Bafta, vincitore d'una Coppa Volpi a Venezia per l'interpretazione dell'eroe della Repubblica Irlandese Michael Collins (1996), tocca un nervo scoperto delle platee mondiali. Chiunque, oggi, ha motivi di risentimento verso qualsiasi forma di sopruso e proprio con la risentita minaccia «Io vi troverò» inizia la svolta dell'attore, fin lì noto soprattutto come interprete vibrante di Oskar Schindler, il salvatore di ebrei, nel capolavoro di Steven Spielberg Schindler's List. I personaggi forti e coraggiosi non sono mai mancati nel curriculum dell'irlandese, che dalla Richardson ha avuto due figli: dal mentore di Batman in Batman Begins al venerabile maestro Jedi Qui Goi Jinn in Star Wars - Episodio I: la minaccia fantasma, da Ethan Frome nell'omonimo film all'eroe scozzese Robert Roy McGregor in Rob Roy, la versatilità di Liam si è convogliata nei ruoli più adatti alla sua gamma espressiva di duro con pensamenti profondi.

In Taken - la vendetta di Olivier Megaton lo vediamo alle prese con un cattivaccio dei Balcani, Murad, deciso a ucciderlo per vendicare la morte di suo figlio, eliminato proprio da Bryan. «Dimenticate James Bond, questo tipo è la realtà», spiega Liam, aggiungendo: «Non è solo un'altra storia di Bryan Mills, si tratta di famiglia e di un padre deciso a salvarla». Tra la Moschea di Solimano e il Gran Bazaar di Istanbul, ci sono combattimenti ravvicinati grazie a un'idea semplice: il regista ha montato una macchina da presa su un piccolo elicottero giocattolo e l'ha fatta volare intorno a Neeson per ottenere sequenze mozzafiato. Ormai, lo stacco dal teatro e dalle parti più impegnate e colte, l'ex introverso l'ha sancito quest'anno, col sequel di Taken (dopo l'esordio al botteghino,forse ci scappa un numero tre) e con The Grey, altro action thriller girato da Joe Carnahan e in arrivo da noi il 5 dicembre.

Enfatizzando i suoi tormenti interiori, qui la star capeggia un gruppo di operai petroliferi, sbandati tra i ghiacci dell'Alaska in seguito a un incidente aereo. C'è da combattere contro lupi affamati, nevi perenni e assideramenti: chi farà il capobranco dei sopravvissuti, nel gioco al massacro tra uomini e lupi? Lui, Liam.

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