Non accennano a placarsi le polemiche sul concerto live di Salmo a Olbia. Sono tanti gli artisti che hanno criticato la decisione del rapper sardo di esibirsi senza adottare le precauzioni richieste dall'attuale norma, che prevede controlli e un numero contingentato di persone. Tra loro anche Alessandra Amoroso e Fedez, che ha fatto anche di più, puntando il dito contro le amministrazioni locali e regionali.
Dopo la precisazione del presidente della Regione Sardegna, che ha negato che dal governo regionale sia arrivata l'autorizzazione, è arrivata anche la spiegazione di Salmo su come è riuscito a montare il palco e a esibirsi con l'inganno. Ma tra le tante proteste di chi ora teme che l'azione di uno possa compromettere i sacrifici di molti, ci sono artisti che hanno supportato la causa di Salmo. Uno è Francesco De Gregori.
Oggi e domani, il Principe sarà in concerto ad Alghero per il suo De Gregori & Band Live - The greatest hits Tour. Un evento organizzato nel rispetto delle regole, come richiede la prassi. Ma Francesco De Gregori non ha badato a come Salmo abbia realizzato il suo concerto live, concentrandosi su quello che è stato il contenuto della protesta, dal suo punto di vista condivisibile. "Io gli sono comunque grato per aver richiamato l'attenzione sul fatto che per una partita di calcio si possa stare in 15 mila in uno stadio mentre per i concerti all'aperto c'è un limite di mille persone sedute e distanziate", ha scritto Francesco De Gregori su Facebook.
Il post, poi, continua: "A che serve allora il Green pass? Tutte le polemiche e tutta la fatica per ottenerlo? Questa limitazione è profondamente ingiusta e mortifica la nostra dignità professionale. Dimostra purtroppo ancora una volta che chi è chiamato a decidere non ha nessun rispetto e nessuna attenzione per la musica leggera e per il nostro pubblico". Quando a parlare è uno dei senatori della musica italiana, a reagire è direttamente il ministero della Cultura, che con un post su Twitter smentisce le parole di Francesco De Gregori: "Nessuna penalizzazione per la musica dove sono in vigore le stesse misure di sicurezza previste per lo sport, anzi più favorevoli per i concerti sotto le soglie di 2500 al chiuso e 5000 all’aperto".
Nessuna penalizzazione per la #musica dove sono in vigore le stesse misure di sicurezza previste per lo sport, anzi più favorevoli per i concerti sotto le soglie di 2500 al chiuso e 5000 all’aperto.
— Ministero della Cultura (@MiC_Italia) August 16, 2021
Ecco la tabella di sintesi. #COVID19 @fdegregori @MinisteroSalute pic.twitter.com/hGlTFwcs2D
In queste ore è intervenuto anche il cantante Ultimo, che ha ampliato la riflessione: "Ci sono concerti che non sembrano concerti, serate in discoteca che sembrano concerti, assembramenti concessi e assembramenti vietati. Che senso ha poter prendere ogni giorno aerei dove sono tutti attaccati – in un luogo chiuso e piccolo – e poi per dover fare un concerto in uno spazio aperto e grande, la gente deve stare seduta con mascherina e distanziata?".
Ultimo, poi, ha proseguito nel suo ragionamento: "Hanno tutti paura di decidere, perché farlo comporta delle conseguenze. E se queste dovessero essere negative, si perderebbero consensi. Ma la politica non può basarsi sul porto sicuro e sul non muoversi per paura di sbagliare. Siamo fermi da 2 anni e abbiamo la necessità di tornare a fare il nostro mestiere". Il cantante ha sottolineato che "se abbiamo introdotto il Green Pass, proviamo a tornare tramite questo strumento: con responsabilità e civiltà reciproca. Perché oltre il Green Pass sinceramente non so cos’altro possa esserci. Se anche con questo strumento continuiamo a limitare le capienze per me è sbagliato". Quindi, Ultimo ha concluso: "C’è un virus e lo sappiamo tutti, ma dobbiamo poter tornare a vivere per imparare a convivere con lui. Senza terrore ma con grande attenzione. Si può fare. Anche non vivere è una malattia. Torniamo a vivere".
La posizione di Ultimo è quella condivisa da molti artisti, che con l'introduzione del Green pass chiedono il ritorno dei concerti in sicurezza.
Fermo restando la condanna al modus operandi di Salmo e alla sua gestione "anarchica" dell'evento, al quale l'accesso era libero e senza controlli, Ultimo nel suo post ha messo l'accento su l'unico strumento che in questo momento potrebbe permettere il ritorno dei concerti pre-Covid con la verifica all'ingresso dei partecipanti.
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