Come Jessica Fletcher, era instancabile. Proprio come la sua indimenticabile Signora in giallo non mollava mai il colpo, e non era mai stanca di risolvere casi a Cabot Cove, così lei, Angela Lansbury, continuava a fare il suo mestiere: recitare. Lo ha fatto fino a pochi anni fa, con qualche cameo, per esempio nella miniserie Piccole donne, o in Il ritorno di Mary Poppins. Del resto, attrice era praticamente nata, 96 anni fa, dall'altra parte dell'Atlantico: a Londra, figlia di una attrice irlandese di Belfast (Moyna Macgill) e di un politico di sinistra (Edgar Isaac Lansbury). Era il 16 ottobre 1925: fra pochi giorni avrebbe compiuto 97 anni. È morta ieri nella sua casa di Los Angeles. «Nel sonno», come hanno annunciato i figli, quindi senza lasciare misteri da risolvere.
Per tutti, dalla metà degli anni Ottanta, sarà sempre La signora in giallo, ovvero Murder, She Wrote, nell'originale che appariva battuto a macchina, con la musichetta in sottofondo, mentre lei ticchettava con gli occhialoni sul naso, pronta ad aiutare la polizia del Maine, vedova, scrittrice, investigatrice dal fiuto infallibile, che non lasciava tregua ai poveri Amos e Mort, sceriffi un po' di provincia... La serie, creata da Peter S. Fischer, Richard Levinson e William Link, andò in onda sulla Cbs dal 1984 al 1996 e la portò a conquistare dodici candidature di fila agli Emmy Award, ma nessuna vittoria. Un paradosso, visto che il suo volto, coi capelli corti biondi cotonati a incorniciarlo, è stato uno dei più noti e amati delle serie televisive in tutto il mondo. Ancora oggi, La signora in giallo è un successo. Ma Hollywood, che pure le aveva dato tante soddisfazioni professionali, non le diede quella del riconoscimento «ufficiale»: tranne, alla fine, il premio dell'Academy alla carriera nel 2014, per la creazione di uno dei personaggi più memorabili della storia del cinema. Nella sua lunghissima carriera ha vinto però cinque Tony Award e, soprattutto, aveva ricevuto subito una candidatura all'Oscar, nel lontano 1944, per Angoscia, con Charles Boyer e Ingrdi Bergman; poi, l'anno successivo, per Il ritratto di Dorian Gray.
Si era trasferita in America da poco, ma aveva già trovato il successo. La madre aveva deciso di lasciare Londra dopo che il marito era morto di cancro allo stomaco: la famiglia, appartenente all'alta borghesia della città, era rimasta distrutta, e la guerra colpiva la capitale inglese. Così, Angela e la madre si spostarono oltreoceano, e la giovane, che aveva debuttato a teatro grazie a una produzione scolastica, a Londra, in Mary Queen of Scots di Maxwell Anderson, a 17 anni era già a suo agio nei musical e, a 19, superò facilmente i provini alla Mgm, il tempio delle produzioni hollywoodiane. Insomma, un talento per qualsiasi palcoscenico, dal grande al piccolo schermo, dal teatro a Broadway. A New York, nel tempio del musical, aveva debuttato nel '57, in Hotel Paradiso. Ma il trionfo arrivò qualche anno più tardi, nel 1966, per la sua interpretazione di Mame, riadattamento del romanzo di Patrick Dennis Zia Mame, grazie alla quale ottenne il primo dei cinque Tony Awards, come Migliore attrice di musical: fu un successo straordinario, e una rivincita per Angela Lansbury, che aveva eclissato attrici come Judy Garland, Doris Day e Audrey Hepburn, che pure si erano candidate per il ruolo.
Un'altra soddisfazione enorme, sempre dal palcoscenico, era arrivata nel 2009, quando, a 84 anni, aveva vinto il quinto Tony Award, per il suo ruolo in Blythe.
Una Signora dello spettacolo, anche nel cinema, che, oltre alla cameriera terribile accanto a Ingrid Bergman in Angoscia, ha recitato in Sansone e Dalila, nello Stato dell'Unione di Frank Capra ed è stata, strada facendo, la sorella di Liz Taylor in Gran Premio, una strega nel classico Pomi d'ottone e manici di scopa, la regina Anna nei Tre moschettieri (1948), la madre di Elvis Presley in Blue Hawaii (un enorme successo al botteghino), una madre terribile in Va' e uccidi (per la quale ottenne la terza candidatura agli Oscar), Miss Marple in Assassinio allo specchio (e come non poteva essere anche la Signora in giallo della sua terra d'origine...). Lei e il marito Peter Shaw (morto nel 2003) hanno avuto tre figli e un lunghissimo matrimonio. La Regina Elisabetta II l'aveva nominata Dama del Regno. E che Dama, questa eterna Signora in giallo.
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