Discreto il colpo grosso in pieno lockdown

Fare di necessità, virtù. Con i set che sono stati chiusi lo scorso anno per parecchi mesi, che cosa inventarsi per non fermare del tutto la filiera del grande schermo?

Discreto il colpo grosso in pieno lockdown

Fare di necessità, virtù. Con i set che sono stati chiusi lo scorso anno per parecchi mesi, che cosa inventarsi per non fermare del tutto la filiera del grande schermo? Sceneggiature che, gioco forza, raccontassero il lockdown, adattandolo a vari generi. In Italia abbiamo avuto due curiosi e riusciti tentativi, ovvero il divertente Chi ha paura del dottor Kramer? (lo trovate su Chili), diretto molto bene da Claudio Bozzatello, e l'altrettanto gradevole Il cinema non si ferma (su RaiCinema), per la regia di Marco Serafini. Arriva ora, sulle varie piattaforme a noleggio, Locked Down, il film diretto da Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. And Mrs. Smith) con protagonisti Anne Hathaway (Les Misérables, Il Diavolo veste Prada, Le Streghe) e Chiwetel Ejiofor (12 anni schiavo, Doctor Strange). Ideato, scritto, girato e distribuito in pochissimo tempo, con la pandemia ancora in corso. Il pretesto è quasi da commedia comica. Una coppia sta per divorziare, ma l'improvviso dilagare del Covid-19 obbliga i governi a istituire il lockdown obbligatorio. I due sono quindi costretti a vivere insieme, nella loro casa londinese, in attesa del «liberi tutti». In realtà appare chiaro che tra i due l'amore non sia finito del tutto. Li vediamo alle prese con le loro attività. Lei sta per licenziare alcune persone dello staff, lui, causa una fedina penale sporca, fa l'autista in incognito senza avere un vero contratto. Alla donna viene affidata la spedizione negli Usa di una pietra preziosa che si trova da Harrods. A lui, guarda caso, viene dato l'incarico di trasportare, sotto falso nome, il valore. E se ci mettessimo d'accordo e rubassimo il gioiello? Così la commedia romantica si trasforma in un film da colpo grosso.

Inevitabilmente, buona parte di Locked Down avviene in casa (eccessiva questa parte) e i dialoghi non sempre facilitano la concentrazione di chi guarda. Per fortuna il colpo finale è ben ideato. Il problema, semmai, è arrivarci. Certo che veder così tanta gente senza mascherina fa impressione.

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