Era il 1987 quando la sit-com animata I Simpson veniva mandata in onda per la prima volta. Oggi il suo ideatore Matt Groening ritenta il successo ottenuto con i suoi personaggi dalla pelle gialla con una nuova serie uscita su Netflix: Disincanto.
A differenza della serie che lo ha reso famoso, ambientata nel presente, e di Futurama, ambientato in un futuro paradossale, le vicende di Disincanto si svolgono nel passato, in una specie di Medioevo fantastico.
Grazie alla sua collocazione, gli autori hanno potuto fondere insieme elementi tipici delle fiabe, di storie fantasy moderne come Game of Thrones (cupe e violente) con una buona dose di ironia e riferimenti al mondo contemporaneo.
La storia ha una protagonista femminile, la giovane principessa Bean e le sue vicende nel regno di Dreamland.
Nel corso della prima puntata vediamo la sua ribellione nei confronti del padre, re Zög, iroso sovrano deciso a costringerla al matrimonio per sigillare un’alleanza con un regno vicino.
La ragazza però ha tutt’altri progetti per il futuro. Non ha chiaro chi vuole diventare nella vita, come del resto tutti gli adolescenti, ma di una cosa è certa: vuole essere libera di deciderlo autonomamente.
A lei si unirà un elfo con lo stesso problema, fuggito dal suo regno perché stanco dell’obbligo di essere sempre felice e perfetto, e come lei desideroso di trovare un proprio posto nel mondo.
Da non dimenticare poi il demone Lucy, che parteciperà alle loro scorribande dopo essere stato donato alla protagonista da due misteriose figure con abiti esoterici, desiderosi di vederla cedere al lato oscuro.
E’ così che inizia la storia che si dipanerà nel corso della prima stagione ed oltre. Le puntate hanno, infatti, una continuità narrativa, diversamente dagli altri programmi ideati dal fumettista. Grazie a questa particolarità i personaggi potranno evolvere, cambiare e crescere, dando così vita ad una vera e propria storia di formazione.
La speranza dichiarata dagli showrunner è di creare una serie capace di infrangere qualche cuore e far piangere un po’, ma solo dopo aver fatto ridere.
Vedremo se i loro sforzi verranno ripagati con il successo.
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