Ha dato alla luce un bambino grazie alla riattivazione di un ovaio che le era stato prelevato e congelato quando aveva 9 anni: "È come un miracolo. Abbiamo aspettato così a lungo per questo risultato e ora abbiamo un bambino sano".
Lo storico intervento è stato effettuato dai medici del Portlando Hospital di Londra. Una donna ha partorito un bimbo grazie ad un procedimento particolare: il suo ovaio è stato "riattivato" dopo che era stato congelato e che le era stato poi reimpiantato in età adulta. Moaza Al Matrooshi è la 24enne protagonista di questo miracolo. Al Matroosh, ha 24 anni ed è cittadina di Dubai. La ragazza è nata con la beta-talassemia, una malattia ereditaria del sangue che può essere fatale, lei si è salvata grazie al trapianto di midollo osseo che ha fatto all'età di 9 anni.
Come racconta il Corriere della Sera, prima del trapianto Moaza aveva fatto anche la chemioterapia, ma sapendo che il trattamento avrebbe danneggiato le ovaie, i medici e la ragazza hanno optato per asportare l’ovaio destro. La parte esterna dell’organo, che contiene gli ovuli, era stata tagliata in frammenti più piccoli che erano stati trattati con agenti crio-protettivi, portati gradualmente a una temperatura di meno 196 gradi centigradi e poi conservati nell’azoto liquido.
Passati 14 anni, l’anno scorso, i medici hanno trapiantato alla giovane il tessuto congelato, attaccando quattro frammenti all’ovaio sinistro della giovane, che non funzionava perché era stato danneggiato dalla chemioterapia, e uno all’utero. "Abbiamo aspettato che il tessuto ovarico si rivascolarizzasse - ha raccontato al New York Times la professoressa Professor Helen Picton, che guida la divisione di medicina riproduttiva dell’Università di Leeds -. La crioconservazione lo ha mantenuto integro e una volta scongelato era vivo".
Dopo l’intervento gli ovuli hanno iniziato a crescere nel tessuto trapiantato, i livelli ormonali di Moaza sono arrivati alla normalità e ha iniziato a ovulare, riuscendo a diventare fertile (prima era in menopausa ndr). Infine, per massimizzare le probabilità di avere un figlio, Moaza e suo marito Ahmed, sono stati sottoposti a un trattamento di fecondazione in vitro.
"Ho sempre creduto che sarei diventata mamma e che avrei avuto un bambino - ha detto Moaza -. Non ho mai smesso di sperare e ora ho questo bambino, è una sensazione perfetta". "Questo è un enorme passo avanti. Sapevamo - ha spiegato la dottoressa - che il trapianto di tessuto ovarico funziona per le donne adulte, ma non avevamo mai provato a prendere il tessuto da una bambina, congelarlo e poi farlo funzionare di nuovo".
I medici adesso sono
convinti che la procedura sviluppata nell'Università di Leeds potrà permettere di recuperare la fertilità alle donne che si sono ammalate di cancro o hanno subito terapie molto aggressive in età prepuberale- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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