T ra le frasi fatte, negli ultimi anni spicca la seguente: il centrodestra punta sulle paure dell'elettorato per generare consenso: la paura del diverso, dell'immigrato, della crisi economica. Altra frase fatta: il centrodestra propone soluzioni semplici a problemi complessi. Scrittori, artisti ed editori ce l'hanno spiegato in mille modi. Però, entrando in libreria, si capisce subito che le frasi fatte appena citate vanno bene anche per il mondo degli intellettuali. Basta sostituire «il centrodestra» con «gli scrittori» e ridurre le paure a una sola: il fascismo. Arrivare davanti alla vetrina di una libreria è come entrare nella macchina del tempo e finire in pieno Ventennio. Un elegante «logo» mussoliniano contraddistingue il romanzo di Antonio Scurati M. Gli ultimi giorni dell'Europa. Il resto della copertina sfoggia un assortimento di colori (rosso, nero e bianco) che rimanda al nazismo. In realtà, ciò che davvero preoccupa è la premessa del libro griffato Mussolini: «Eppure questo romanzo è aderente in ogni suo dettaglio a fatti storici ampiamente documentati (al netto di pochi, lievi, consapevoli anacronismi e di molti probabili errori)». Insomma, siamo di fronte a un romanzo «aderente» in ogni «dettaglio» ai fatti ma forse anche al suo contrario, a causa dei «molti probabili errori». Torniamo alla vetrina. Accanto al romanzo di Scurati c'è una pila di Mussolini. Il capobanda di Aldo Cazzullo. Sottotitolo: Perché dovremmo vergognarci del fascismo. C'è da chiedersi: a parte qualche emarginato, c'è qualcuno che si vanta del fascismo? E con chi poi? Infine l'occhio cade su una fila di volumi mascelluti. Ebbene sì, l'editoria ha resuscitato il Duce in persona: quei tomi sono gli Scritti e discorsi di Benito Mussolini. Che ansia.
Entriamo in libreria ed è un trionfo di fasci littori: Il collasso di una democrazia, Roma 1922, L'epurazione mancata, La natura del Duce, Mussolini ha fatto tanto per le donne! Le radici fasciste del maschilismo italiano, L'ombra lunga del fascismo, Nero di Londra, Continente Bianco, La Germania sì che ha fatto i conti con il nazismo e si potrebbe continuare ma non vogliamo passare dall'ansia alla disperazione. Naturalmente, alcuni di questi libri sono interessanti, ne abbiamo scritto, e di altri ancora scriveremo.
La maggior parte è completamente inutile se non dannosa (semplifica un problema complesso...) ma ci sono le elezioni in fortunata coincidenza con il centenario della Marcia su Roma e nessun editore democratico ha voluto farsi trovare impreparato, anche a costo di buttare via la preziosa carta.
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