"Per due serate in tv farò la D'Iva. E canto Gaber e Battisti"

Iva Zanicchi torna su Canale 5 con il suo show: "Racconterò la mia vita a modo mio"

"Per due serate in tv farò la D'Iva. E canto Gaber e Battisti"

«Meglio festeggiarmi prima che dopo». Inarrestabile Iva Zanicchi: veleggia verso gli 82 anni eppure guai a chi la ferma. Lunedì sera era a Roma nella Casa del Grande Fratello Vip a ricordare con Katia Ricciarelli i flirt con Alberto Sordi. E ieri mattina era a Milano a presentare D'Iva, due prime serate su Canale 5 (giovedì 4 e 11 novembre) durante le quali si racconterà a modo proprio, ossia «raccantando»: canterà i propri classici e quelli degli ospiti (ad esempio Fausto Leali, Gigi D'Alessio, Rita Pavone, Romina Power, Cristiano Malgioglio, eccetera) e poi si racconterà alla propria maniera: energica, spiritosa, senza filtri. Sessant'anni di carriera, un pezzo importante della canzone d'autore italiana. «Oh, mi hanno censurato tante cose perché io dico anche le parolacce. Quando voglio, Mara Maionchi mi fa un baffo». Tra tanti che parlano senza dire nulla, lei almeno ha le idee chiare e non usa giri di parole.

In questo momento è difficile parlare liberamente. C'è la tagliola del politicamente corretto.

«Ho paura che finirò male. Io ad esempio ho subito amato la musica negra, ma adesso non si può più dire».

Zanicchi è tra le regine della musica italiana. Con Mina.

«Oh, questa storia della mia rivalità con Mina è tutta un gioco. In realtà la amo tantissimo, anche se mi costa ammetterlo. Mina è la più brava negli acuti, mentre Milva era la più brava nelle note basse. Io però so fare le alte, le medie e le basse e quindi... In ogni caso i cantanti lirici amano cantare con me e non con lei».

In questi sessant'anni di carriera c'è stata anche la politica.

«Sono stata eletta tra le fila di Forza Italia ma dentro il mio cuore, molto in fondo, ma molto molto, c'è un po' di falce e martello. Ma vista alla maniera del mio paese, dove i comunisti non sono comunisti, sono più del tipo Peppone e Don Camillo».

Silvio Berlusconi potrebbe puntare alla presidenza della Repubblica.

«Dovrebbe pensarci bene. Mi auguro che non accetti la prospettiva del Quirinale anche per stare con la sua famiglia. È una delle persone più generose e per bene che abbia mai incontrato. Ma sono sicura che se diventasse presidente, darebbe la sua vita per fare bene».

Se dovesse indicare un suo limite?

«Ha sempre voluto accontentare tutti, Fini, Casini, Bossi. Ennò. Sei al comando tu e governi tu. Come Draghi».

E chi vedrebbe bene al Colle?

«Beh o lui o Draghi oppure me... Sa che una volta me lo hanno pure chiesto?».

Piersilvio Berlusconi le ha fatto molti complimenti.

«Lo conosco sin da piccolo, ha una sensibilità che pochi uomini hanno e gli voglio bene».

Iva Zanicchi ha già scritto tre libri.

«E durante il ricovero per il Covid mi è venuta l'idea per il quarto. Sa come sono fatta, quando mi hanno ricoverato, ho chiesto ai medici dell'ospedale se stavo per morire. E loro hanno risposto titubanti: Beh... no....». Allora mi è venuta paura. Mi ha salvato l'idea di questo libro che sarà un romanzo per Rizzoli».

L'errore più grande di questi 60 anni di carriera?

«Le foto per Playboy. Riuscii a nasconderle a mio papà, che non le ha mai viste. Oggi con il web e i social sarebbe impossibile...».

Durante D'Iva canta anche Fra noi, un pezzo scritto per lei da Gaber.

«E canto anche Il mio bambino, scritto per me da Battisti e Mogol. Lucio disse: ho composto per Iva ma voglio fare tutto io. Siamo stati dieci giorni a lavorare insieme, è stato simpaticissimo».

Ma perché non torna a cantare dal vivo?

«In effetti una bella serie di concerti in un teatro mi piacerebbe. E a dicembre uscirà il mio nuovo disco».

Sanremo?

«O in gara o niente».

Potrebbe rilanciarsi come ha fatto Orietta Berti.

«Sì ma lo farei con qualcuno che sappia cantare, come Ultimo o Diodato».

E la tv?

«Ho tante proposte, chissà. Magari con Gerry Scotti che, tra l'altro, nel mio programma canta Zucchero come Zucchero...».

Questo programma è una sorta di rinascita per lei dopo un anno e mezzo molto difficile.

«Orribile.

Io sono stata male e mio fratello è morto perciò quando sento dire che il Covid non esiste mi incazzo. Avrei messo il vaccino obbligatorio: non lo vuoi fare? Benissimo, però te ne stai da solo chiuso in casa e butti la chiave».

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