Edoardo Albinati vince il Premio Strega 2016 con "La scuola cattolica"

Il vincitore è stato proclamato da Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, che scherzando ha definito il romanzo vincitore "un mattone di quasi 1.300 pagine"

Edoardo Albinati vince il Premio Strega 2016 con "La scuola cattolica"

Edoardo Albinati ha vinto la settantesima edizione del Premio Strega con "La scuola cattolica" (Rizzoli), una vittoria annunciata e concretizzatasi senza rivali con 143 voti incassati contro i 92 del suo più diretto inseguitore, Eraldo Affinati con "L'uomo del futuro" (Mondadori).

Gli altri tre componenti della cinquina finalista hanno ricevuto 89 voti Vittorio Sermonti con "Se avessero" (Garzanti), 46 voti Giordano Meacci con "Il cinghiale che uccise Liberty Valancs" (Minimum fax), 25 voti Elena Stancanelli con "La femmina nuda" (La nave di Teseo).

La serata finale del Premio Strega 2016 si è svolta all'Auditorium Parco della Musica di Roma. I voti complessivamente espressi sono stati 395, pari all'85,86% degli aventi diritto al voto, 319 voti online e 76 cartacei.

Il vincitore è stato proclamato dal Presidente di seggio Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015, e da Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, che scherzando ha definito il romanzo vincitore "un mattone di quasi 1.300 pagine".

Albinati ha ricevuto da Giuseppe D'Avino, amministratore delegato di Strega Alberti Benevento, il premio di 5.000 euro e la classica bottiglia formato magnum di Liquore Strega.

L'esito della votazione è emerso dalle preferenze espresse dai quattrocento Amici della Domenica, il corpo votante storico del premio, ai quali si aggiungono i voti di 40 lettori forti selezionati dalle librerie indipendenti associate all'ALI e i 20 voti collettivi provenienti da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all'estero, per un totale di 460 aventi diritto.

Edoardo Albinati ha gioito della vittoria allo Strega affermando che "avendo vinto è andata bene" ma "se avessi perso, sarei stato egualmente contento perché il libro è stato letto, apprezzato, criticato. C'è gente che l'ha tirato contro il muro, altri che invece se lo leggono due volte".

Una vittoria, a detta dell'autore, che "per un libro di 1.300 pagine è comunque una grandissima sorpresa".

Lo

scrittore ha voluto dedicare la sua vittoria al poeta Valentino Zeichen, morto pochi giorni fa, "persona cara e nobile, un'aquila libera che ha protetto e consigliato i miei figli, gli amici e tutti noi".

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