Edoardo Bennato con gli occhiali a specchio, la chitarra e l’armonica. Suo fratello Eugenio davanti a una libreria. Insieme hanno composto «La realtà non può essere questa», una canzone che fotografa il momento pazzesco e doloroso che stiamo vivendo. E lo fa alla loro maniera, la maniera cantautorale un po’ ruvida ma molto ispirata.
«È una ballata classica che racconta questa sorta di “day after” e che vuole trasmettere le buone vibrazioni del futuro alle porte» spiega Edoardo che aggiunge: «All’inizio avevo un’altra idea, poi Eugenio, con la sua genialità ha scritto un testo che rappresenta proprio la realtà di adesso. Si dice che non può essere questa la realtà vera, quella che si percepisce da e sul web». Infatti le parole dicono che «la realtà è tutta in questa stanza, nella rete che annulla ogni distanza, la realtà è fuori dal balcone, nelle rete che diventa una prigione». Edoardo ed Eugenio Bennato sono fratelli artisticamente diversi e distanti.
Uno più votato al rock e al blues. L’altro legato alla canzone d’autore e alla ricerca nella tradizione. E solo ogni tanto hanno collaborato insieme per qualche brano e per alcune rare esibizioni dal vivo. Stavolta lo hanno fatto quasi all’improvviso, scrivendo e componendo all’unisono, mossi da quel bisogno di comunicare che, specialmente oggi, accende gli artisti che si ritrovano senza contatto con il pubblico.
«Seppur lontani, non abbiamo avuto difficoltà nel cmporre questo brano perché la creatività non conosce ostacoli. È una canzone nata in poco tempo, è stata immediata». E anche il videoclip che accompagna il brano è nato a distanza. Le loro case, a Posillipo, sono divise soltanto da una collina e le immagini mostrano gli interni.
Edoardo è rock, non a caso è stato il primo italiano a riempire uno stafio con le proprie canzoni. Eugenio è più cantautorale e, nel video, ricorda quasi Giorgio Gaber per movenze e postura. Insieme, i due fratelli hanno dimostrato che la musica risponde sempre «presente» quando c’è bisogno di aiutare la società come in questo momento di pandemia.
I proventi del brano andranno per intero all’Azienda Ospedaliera dei Colli (Monaldi - Cotugno - C.T.O) di Napoli.
Nonostante siano artisti di lungo corso (Edoardo, classe 1946, ha esordito a metà degli anni Sessanta; Eugenio, 1948, ha fondato la Nuova Compagnia di Canto Popolare nel 1969), hanno conservato l’entusiasmo sincero e quasi candido dell’esordiente che si mette al servizio della collettività. Una lezione per i più giovani magari un po’ meno spontanei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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