"Cresciuta tra droga e degrado". Elodie racconta la sua storia

Cresciuta nella periferia impregnata dal degrado, Elodie oggi è tra le cantanti più amate: si è raccontata tra problemi di droga e voglia di rinascita

"Cresciuta tra droga e degrado". Elodie racconta la sua storia

Elodie è una delle voci femminili più interessanti dell'attuale panorama musicale italiano. Ha 30 anni ma ha l'esperienza di chi ha vissuto già 2 o 3 vite e se le è mangiate tutte. È nata al Quartaccio, una delle borgate a nord di Roma, la periferia di una periferia dove sopravvivere, più che vivere, è molto complicato. Ed Elodie voleva scappare da lì, ha sognato a lungo di strappare le catene del degrado per affrancarsi dall'ambiente nel quale è cresciuta. Ma non rinnega quel che è stata, perché se oggi è la donna ammirata da tutti, lo deve al Quartaccio.

"Considero il mio passato la mia fortuna: mi ha dato la possibilità di vedere la vita cruda fin dall’inizio e non l’ho subìta", dice Elodie al Corriere della sera, senza retorica e senza pietismo. I suoi genitori si sono separati quando lei aveva 8 anni e sua sorella 5 e i problemi in quella casa erano troppo grandi per una bambina di quell'età. "Mia mamma faceva la cubista, era una ragazza con problemi, mi ha avuta a 21 anni", racconta la cantante, che ha visto da vicino la tossicodipendenza. Ne soffrivano i suoi genitori e lei ne ha avuto coscienza solo nell'adolescenza: "Non ho reagito arrabbiandomi, anche se poi ho avuto dentro di me tanta rabbia per parecchio tempo. Ho detto vabbè vi do una mano, cerco di capire come aiutare".

Ha cercato di aiutare e di sistemare, rendendosi presto conto che non poteva farcela, non da sola, non a quell'età. "Tornavo a casa e non c’era l’acqua calda, non riuscivo a studiare, provavo a proteggere mia sorella che ha tre anni meno di me: cercavo di non farle capire quanto andassero male le cose", continua Elodie, che al Quartaccio ha convissuto a lungo con personaggi borderline, vicini di casa vittime di quel degrado che vedeva anche all'interno della sua famiglia: "Osservandoli è come se avessi studiato, ho amato tante di quelle persone. Mi hanno dato la possibilità di vedere le vita con serenità: tutte le cose si risolvono e anche quando soffri è una fortuna, perché stai vivendo".

La sua famiglia non abita più al Quartaccio ma alcune delle sue storiche amiche e le loro famiglie, persone alle quali Elodie è stata legatissima, sono ancora lì. Lei ogni torna da loro per un saluto e due chiacchiere, ricordando quei tempi e sviscerando il dolore di quegli anni, anche se non tutte sono ancora riuscite a elaborarlo, a raccontare a loro stesse quel dramma. "Quello che è stato non deve condizionare la tua vita ma deve diventare un punto di forza perché significa che sei stato in grado di andare avanti e alzare l’asticella: dovremmo tutti sentirci più forti, mentre i figli di situazioni eccessive spesso se ne vergognano", dice la cantante con grande lucidità, forse rivolgendosi anche a chi, tutt'oggi, vive quello che lei ha vissuto anni fa.

Certo, nemmeno per lei è stato facile accettarlo e parlarne, "ti senti sporco, questa è la verità. È un contesto che rischia di inghiottirti". Elodie ci ha messo anni a dire pubblicamente di non avere il diploma ma solo la terza media: "Rimpiango moltissimo il fatto di essere ignorante. Mi fa sentire a disagio, anche perché sono stata vigliacca". Ha frequentato il liceo fino al quinto anno, poi a maggio si è ritirata: era troppa la paura dell'esame. Quel senso di inadeguatezza, lo spettro del fallimento (che per anni l'ha accompagnata), era un peso troppo grande da sopportare. Una situazione che vivono molti ragazzi delle periferie, che crescono senza un adeguato sostegno: "Se tu studi vedi che ti passa la voglia di fare cavolate: ti si apre un mondo. Ma gli strumenti me li devi dare, invece se ne fregano".

Elodie è cresciuta libera e senza regole, troppo libera, come ammette lei stessa: "A 12 anni mi facevo le canne tutto il giorno: iniziavo la mattina e finivo la sera. Ogni giorno. Ho iniziato in seconda media, per stare tranquilla: ero sempre arrabbiata. [...] Bevevo anche, uscivo e tornavo alle 7 del mattino, a 15 anni: ho avuto una libertà totale. E se hai troppa libertà sbagli". Ha però imparato a mordere la vita e oggi il mondo che la circonda, specialmente quello dei social, non le può far paura. Sua sorella è la sua vita ma a 19 anni l'ha dovuta lasciare per andare via da quella prigione degradante e sperare in una vita migliore.

È stato un momento di rottura tra loro, forse l'unico nel loro rapporto: "Quando sono andata via ha scoperto tutto. Nei periodi negativi devi tenere botta e resistere, ricordare, con lucidità, che le cose possono cambiare". Oggi, Elodie e Fey sono più unite che mai: "È lesbica ma non lo diceva. Lo sapevamo tutti ma lei non lo voleva dire e quando l’ha fatto si è messa a piangere... ma cosa piangi, le ho detto, ma fai come ti pare, basta che sei felice".

Per Elodie sua sorella era da proteggere dai bulli, da chi usa l'arroganza per marcare il suo territorio. Ma vivendo in quel contesto, anche lei aveva assunto quegli atteggiamenti: "Odiavo i bulli ma ero scontrosa come un bullo.

Avevano paura di me perché ero un po’ isterica, secca secca, nervosa. Avevano paura dei miei occhi, di cos’altro? Ai bulli devi far capire che sei forte, fargli sentire quel disagio che vogliono incutere loro stessi".

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