La nota conduttrice milanese, Emanuela Folliero, nei giorni scorsi è stata protagonista sulle pagine di alcuni quotidiani nazionali per avere raccontato quanto sia stato complicato dare a suo figlio anche il suo cognome (in aggiunta a quello del padre). L’abbiamo incontrata per intervistarla sull’argomento e …non solo! A sorpresa ha rivelato che presto potrebbe tornare a lavorare in radio e che parteciperebbe volentieri ad un talent di cucina o di ballo come … “Ballando con le Stelle”.
Da pochi giorni in commissione Giustizia al Senato la legge sul doppio cognome sostenuta dalla Ministra Elena Bonetti (in realtà esistono diverse proposte parlamentari già depositate) ha iniziato il suo cammino verso l’approvazione. La proposta – secondo il testo in discussione – prevede la possibilità di conferire ai figli il cognome paterno o materno, oppure quello di entrambi nell’ordine deciso dai genitori. Nel caso in cui i coniugi non dovessero raggiungere un accordo, al figlio sarebbero attribuiti i cognomi in base all’ordine alfabetico. In tempi passati, ma anche recentemente, persone comuni e personaggi del mondo dello spettacolo, della musica, del cinema, dello sport sono riusciti a raggiungere questo obiettivo superando notevoli difficoltà burocratiche; molti invece hanno preferito lasciare perdere per i numerosi cavilli burocratici … Tra i personaggi che sono riusciti a dare il doppio cognome ai figli spicca Emanuela Folliero. “Questa proposta è bella perché è molto più semplice potere decidere in coppia; in altre nazioni europee come Spagna e Inghilterra il discorso della scelta del doppio cognome esiste da tempo”, afferma con orgoglio la conduttrice.
Per lei si è trattato di un colpo di fortuna?
“Più che un colpo di fortuna è qualcosa che ho desiderato da quando sono diventata mamma; ho iniziato poi quando mio figlio ha compiuto il secondo anno di età ad affrontare un iter burocratico faticoso e non proprio semplice. All’inizio i miei interlocutori mi hanno risposto che era una cosa impossibile. Io però non mi sono arresa, ho studiato bene le leggi in materia (prima di interpellare un avvocato)”.
Quindi cosa ha fatto?
“Mi sono rivolta alla Prefettura per la quale ho dovuto produrre e compilare numerosi documenti (anche bollati), tra i quali dichiarazioni e certificati olografi della famiglia materna (fino ai bisnonni) e tutti quelli della famiglia del mio ex compagno. Ho pazientato diversi mesi, anzi anni! Solo quando Andrea (oggi quattordicenne) ha iniziato a frequentare la prima elementare ha ottenuto il doppio cognome (sono trascorsi 4 anni dalla data di presentazione della domanda)”.
La pratica è terminata così?
“Eh no, è fondamentale accertarsi, e lo consiglio a tutti quelli che intraprendono questo tipo di percorso, che all’anagrafe venga trascritto tutto correttamente, quindi segue il cambio dei documenti (carta identità e codice fiscale), e bisogna anche recarsi alle Asl per il discorso delle vaccinazioni e via dicendo …”.
Al momento non ci sono altri iter perché un figlio ottenga anche il cognome della madre?
“Beh nel caso in cui alla nascita il bambino non venga riconosciuto dal padre (ciò può avvenire in un secondo momento) assume subito il cognome della mamma, ma questo è un caso differente”.
Suo figlio come ha preso questa decisione?
“Il cognome per i bambini è molto importante a livello psicologico perché li identifica, io fin da piccolo (anche prima di iniziare le pratiche) gli dicevo che i suoi cognomi erano due: quello del padre e il mio”.
Il fatto che lei sia una mamma famosa e Vip per suo figlio significa qualcosa?
“Assolutamente no, credo sia orgoglioso della sua mamma, ma non per il mestiere che svolgo per fortuna! Perfino quando gli chiedo di fare una foto o un selfi con me si mette subito a sbuffare!”.
Andrea è adolescente, lei come vive questo periodo particolare?
“Devo dire che è un bravo ragazzino… a mio parere la mamma deve esserci sempre e deve vigilare senza essere invadente; gli adolescenti sono in qualche modo il riflesso della famiglia e dell’ambiente in cui vivono. Io e mio marito siamo molto sereni”.
Cosa immagina per il futuro di suo figlio?
“Preferisco non immaginare, ma sperare che Andrea diventi un uomo corretto come gli ho insegnato, che sia sereno, felice e che abbia uno o più obiettivi da raggiungere, un sogno da realizzare”.
Un suo sogno invece?
“Non bisogna mai smettere di sognare, c’è sempre un sogno da proteggere o un obiettivo da raggiungere in equilibrio tra il cuore e la mente. Ogni giorno è una nuova sorpresa”.
A livello lavorativo sta vagliando nuove proposte?
“Dopo una carriera trentennale in tv e dopo 9 anni trascorsi in radio, dove mi divertivo moltissimo, ammetto potrei ritornare a lavorare in radio!”.
Oltretutto lei, signora Folliero, ha una voce molto riconoscibile!
“Anche quando sono in coda al supermercato con la pinza in testa e con la mascherina la gente mi riconosce, mi chiedo come mai! Beh non si butta via niente (ride ndr)”.
Perché ha sempre escluso di partecipare ai reality più famosi?
“I reality li seguo, potrei fare l’opinionista ma non ho un motivo reale per partecipare come concorrente e per lasciare ciò che ho a casa. Poi confesso che fondamentalmente sono molto timida e non mi troverei bene”.
Se invece le proponessero di partecipare ad un talent?
“Il discorso è differente! Mi sentirei più a mio agio, soprattutto se si trattasse di talent di cucina o di ballo
come … Ballando con le Stelle!”
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