Fabio Rovazzi è un fiume in piena alla Festa del Cinema di Roma e parla della sua condizione esistenziale e della depressione che spesso prende l'artista nei momenti di vuoto
È tra gli artisti più poliedrici della televisione, però anche Rovazzi alterna momenti di creatività a momenti di disagio esistenziale. Al giorno d'oggi, spiega, è divenuto sempre più difficile riuscire a trovare l'ispirazione che possa spingere un artista a mettere in moto il meccanismo che scaturisce nella finalizzazione di un'opera. Durante questi momenti di vuoto, di buio, Rovazzi si chiude nella sua casa milanese non rispondendo al telefono e giocando per ore e ore a Call of Duty riferisce il Tpi. Lui, che ha iniziato la sua carriera con la macchina da presa del papà riprendendo la quotidianità di Lambrate e sfruttando poi il social Youtube.
La sua ultima creazione è "Faccio quello che Voglio", una canzone che va ad accompagnare un cortometraggio di 10 minuti in cui l'artista dimostra una chiara uscita di forza dalla depressione andando a mostrare tutto il talento e l'abilità che lo contraddistingue. Lui, che si è creato da solo "sgomitando" nel mondo dello spettacolo.
La ferita aperta del distacco da Fedez e J-Ax
"A diventare proprietario effettivo dei miei contenuti, della mia fortuna", riferendosi all'idea di un'etichetta discografica poi fallita tentata di mettere su insieme a Fedez e J-Ax dal nome Newtopia.
"Un’opera scritta e diretta da me. Un po’ 007, un po’ di azione, un po’ thriller, un po’ comico.
Vorrei mettermi come al solito al centro della situazione: io che non faccio niente, con tutte le cose che mi succedono intorno. Ci sto già lavorando. Speriamo venga bene", la sfida più grande che ora sta affrontando è proprio quella di girare un film tutto suo che- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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