Farnesi fa il professionista alla ricerca di se stesso

Da luglio in sala il film di Giorgio Molteni Oggetti smarriti

Farnesi fa il professionista alla ricerca di se stesso

E se gli oggetti smarriti fossimo noi? Gioca su questo paradosso il film di Giorgio Molteni, intitolato appunto Oggetti smarriti, in uscita l'11 luglio. Guido (Roberto Farnesi) é un professionista che vive in un ambiente ben arredato, con una vita sociale e professionale di successo, ma fin troppo piena e superficiale, quando la figlia Arianna, che stravede per il padre, sparisce da sotto i suoi occhi, in casa, insieme ad altri oggetti che un minuto prima si trovavano al loro posto. Terrorizzato dal sospetto che la figlia non sia che una sua proiezione del vero, così come molte cose che ritiene reali, Guido si affida ad un fantomatico Ufficio Oggetti Smarriti, che si occupa di recuperare metafisicamente ciò che non troviamo più, in primis noi stessi. Il film può vantare un ottimo cast di attori più noti in tv che al cinema, tra cui Giorgia Wurth e Michelangelo Pulci. Ciò che Molteni propone agli spettatori é dichiarato: accompagnarli in una strana indagine alla ricerca di qualcosa che é misteriosamente scomparso, portandoli, nel gioco di identificazione col protagonista, ad interrogarsi su cosa é veramente importante nella vita.
Presentato con successo nel 2011 al Giffoni Film Festival, dopo due anni riesce, grazie alla distribuzione di Microcinema, a trovare spazio nelle sale per la stagione estiva. «Una strada - dice il regista - usuale per i film indipendenti che sono concepiti quando termina il montaggio e cominciano a frequentare i festival, ma che in realtà nascono solo quando in sala ci vanno veramente, magari due o tre anni dopo». Un percorso ad ostacoli che rende difficile se non impossibile il successo dei titoli italiani, soprattutto se indipendenti e a basso costo, che, come il film di Molteni, avrebbero idee, cast e struttura narrativa per competere con pellicole straniere anche nei multisala. Sui personaggi e gli interpreti il regista dice: «Farnesi rappresenta bene l'uomo perso che cerca qualcosa che in realtà può trovare solo dentro se stesso».

Sui recenti fatti di cronaca che ci mostrano come persone normalissime sotto stress possano dimenticare ciò che di più caro hanno nella vita, persino un figlio, Molteni chiosa "Ovviamente il film non é stato ispirato da questi fatti e gioca su un registro diverso, ma la cronaca spesso ci fa riflettere su temi universali che sono gli elementi ed il messaggio che desideravo passassero» .

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