Da Noemi ai Coma Cose. Dai Maneskin fino a Fedez con Francesca Michielin e poi Francesco Renga, Stato Sociale, (occhio al titolo: Combat Pop), Malika Ayane, Ermal Meta, Annalisa, Ghemon e Gaia. Per non parlare di Aiello e La rappresentante di lista che, per chi non lo sapesse (tanti), è una band. Il Festival della «rinascita» ha centrato il primo obiettivo: celebrare almeno l'evidente rinnovamento del pop.
Insomma, ieri sera su Raiuno Amadeus non ha soltanto annunciato gli otto giovani che arriveranno all'Ariston come nuove proposte ma anche i ben 26 Big che si giocheranno la gara più grande, trasversale e misteriosa in 71 anni di storia sanremese. Finita l'era dei «venerati maestri», archiviata la fase transitoria dell'«artista alternativo che faccia sorpresa» (vedi Afterhours) e finita la «liturgia talent show», Sanremo è una ragnatela nella quale ormai possono cadere tutti gli artisti, salvo proprio quelli di estrema nicchia. Non c'è più il «codice Sanremo», obbligatoriamente confinato alla canzone melodica, popolare e soprattutto tradizionale il giusto. L'edizione numero 71 (oppure, meglio, 70+1 come piace dire ad Amadeus) è forse la più varia di sempre, almeno a giudicare dal cast. Sia perché è l'unico grande evento sicuro del 2021, anno nel quale le tournèe boh, i festival chissà, i tour promozionali forse. E poi perché la «digitalizzazione» del Festival lo ha reso commestibile a tutte le generazioni. Mai come oggi, tutta l'Italia segue quest'evento. C'è chi lo farà tradizionalmente nella diretta tv. E chi lo seguirà dopo, frammentato in migliaia di sequenze su YouTube, sui siti news e sui social. Per capirci, nel 2020 il filmato più visto è stato proprio quello della quarta serata quando Morgan chiede «dov'è Bugo?». A proposito di Morgan. Era nella commissione che ha selezionato sei degli otto giovani ma ieri non ha fatto l'ultima votazione perché è stato escluso dalla Rai con «decisione molto sofferta». Riassumendo, negli ultimi due giorni Morgan ha platealmente attaccato Amadeus colpevole, a suo dire, di averlo scartato dalla liste dei 26. «Dichiarazioni offensive pubbliche e private» ha certificato la Rai e quindi ciao Morgan per l'ennesima volta.
Senza il «cavallo pazzo» ci sarà comunque Bugo, che era in gara con lui nell'ultima edizione e sappiamo come è andata a finire. Arriva un coppia fenomenale, ossia Colapesce e Dimartino, due veri artisti di lunga gavetta che potrebbero colpire anche un pubblico più grande di quello cui sono abituati. Senz'altro lo farà Random, nome d'arte di Emanuele Caso, 19 anni, professione rapper, che si è fatto conoscere pochi mesi fa anche in radio con lo strambo e convincente Sono un bravo ragazzo un po' fuori di testa. Ormai i tempi di consacrazione per un Big sono fulminei (a proposito ha senso ancora la categoria Big?). È Big Willie Peyote, torinese, talento riconoscibile e agile che finora si è distinto nei circuiti soprattutto alternativi ma ha le physique du rôle per almeno un giro in alta quota. Ma è indubbiamente un grande nome popolare anche Orietta Berti, 77 anni, che non canta in gara all'Ariston dal 1992 quando arrivò con Rumba di tango insieme con Giorgio Faletti. Stavolta sarà da sola con il pezzo dal classicissimo titolo Quando ti sei innamorato. Sono «geograficamente» vicini a lei gli Extraliscio, un trio di «punk da balera» che Elisabetta Sgarbi ha fatto conoscere (anche alla Mostra del Cinema di Venezia) con un documentario già «cult». Qui arriveranno con un per ora misterioso «feat.». Di certo Orietta e gli Extraliscio sono già due attrazioni del Festival 70+1, e ci mancherebbe.
Lo sarà senza dubbio anche Arisa, una che non finisce di stupire e affianca il Festival al ruolo di insegnante nella scuola di Amici. E se anche Irama è passato (da vincente) ad Amici come Gaia, Giò Evan è forse il vero «mistero» da scoprire in questa edizione, vedrete, anzi sentirete.
Anche Madame (attenzione: 18 anni) spariglierà le carte andando oltre alla trap. Infine Fulminacci e Fasma, anche loro tra i Big, anche loro incognite al pubblico nazionalpop ma fortissimi per streaming e «buzz» online. In poche parole, è iniziata una nuova fase sanremese.
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