La malattia ti cambia. Fedez lo ha confessato poche ore fa dopo avere annunciato il suo nuovo impegno benefico. Il concerto gratuito "LoveMI" che servirà a finanziare la costruzione di un centro di riabilitazione per bambini con patologie neurologiche complesse gestito dalla ondazione Together to Go. Nel suo primo impegno ufficiale Fedez non si è sottratto alle domande sul suo stato di salute e su quanto vissuto negli ultimi cinque mesi: "L'operazione è andata bene, il tumore è stato preso in tempo e al 90% va tutto bene ma ha cambiato le mie priorità".
Lo scorso 22 marzo Fedez si è sottoposto a un delicato intervento per rimuovere un raro tumore endocrino al pancreas. Un'operazione complessa nella quale gli sono stati asportati cistifellea, duodeno, una parte di pancreas e di intestino. Lo stesso tumore per il quale Steve Jobs è morto nel 2011, ma Fedez ha spiegato: "La fortuna è che non ha una classificazione in cancerogeno benigno ma in G1, G2 e G3. Il mio era G1, il che vuol dire tanto culo... Non ha preso i linfonodi e non avevo micro metastasi, per cui non ho dovuto fare chemioterapia. Al 90% posso dire che va tutto bene. È come se vedessi il mondo a colori".
Lui ora si sente bene, anche se ammette di avere ancora bisogno di tempo per elaborare il tutto. Intanto ha mostrato la cicatrice sui social: "L'ho fatto quasi senza pensarci. Ormai quella cicatrice è semplicemente parte di me, della mia storia". Ed è tornato ad allenarsi per poter salire sul palco del concerto "LoveMi" il prossimo 28 giugno, ma il suo corpo deve ancora riprendersi: "Fisicamente il problema è il fiato. Da poco ho partecipato al concerto di Tananai, cantando una sola canzone: una gioia incredibile ma avevo il fiatone".
Il tumore ha sicuramente cambiato la sua percezione della vita e delle priorità. Fedez si è stretto attorno alla sua famiglia - e alla moglie Chiara Ferragni "suo pilastro" - e agli amici più cari per affrontare la sua battaglia, ma la paura della morte ti cambia profondamente. "Quando affronti delle esperienze di questo tipo ti accorgi che uno degli obiettivi che dopo ti dai è veder crescere i tuoi figli. Questa cosa ti dà uno spirito diverso", ha confessato al Corriere della sera. Ad aiutarlo in questa ripresa però sono stati anche gli psicofarmaci, che lui stesso ha ammesso di assumere e che oggi gli fanno vedere la vita a colori: "Nella nostra cara società civile andare in terapia o avere necessità di terapie integrative per la propria salute mentale è ancora vissuto come un sintomo di pazzia. Non c'è da vergognarsi nel dover chiedere aiuto".
Accanto a lui c'è stato però J-Ax. Il 49enne è stato il primo a sapere della malattia di Fedez. Una coincidenza che ha cancellato quattro anni di silenzio e sancito la pace. "Il giorno in cui, dopo un normale controllo, hanno trovato la massa tumorale avevo appuntamento con lui, quindi è stato tra i primi a saperlo, dopo la mia famiglia. La prima volta che ci siamo parlati di nuovo (lui aveva bloccato il mio numero), siamo stati al telefono per sei ore, in cui abbiamo tirato fuori tutto. Ma i tempi erano maturi per andare oltre", ha svelato Fedez.
E così, insieme, i due artisti hanno portato avanti il progetto benefico LoveMi, che li vedrà cantare dal vivo in piazza del Duomo insieme a tanti altri artisti. "Non voglio fare la parte del santone, dell'integerrimo: ho benefici miei, egoistici, nel sentire di avere una pubblica utilità.
Forse per questo anche io cerco di fare iniziative concrete e non di sembrare una persona buona. E a chi dice che lo faccio per secondi fini, rispondo che intanto lo faccio", ha concluso il rapper, ammettendo di essersi riavvicinato anche a Fabio Rovazzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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