Stadio, l'ultima favola del pop rock

Quella degli Stadio è l’ultima favola del pop rock, la storia sempre imprevista di quella grande occasione che arriva all’improvviso e, avendo il talento giusto, basta soltanto saperla aspettare

Stadio, l'ultima favola del pop rock

Vittoria a sorpresa in pieno stile Roberto Vecchioni qualche anno fa: il Festival di Sanremo è stato vinto dagli Stadio, uno dei gruppi storici del nostro pop rock nonché uno dei meno favoriti almeno fino all’ultima giornata. Hanno battuto in finale Francesca Michielin e la coppia Giovanni Caccamo e Deborah Iurato.

Nessuno lo aveva previsto quando, circa un mese fa, abbiamo ascoltato le canzoni: bellissimo pezzo ma molto poco sanremese e, soprattutto, assai poco aiutato dal televoto. E invece. In questo caso sono stati decisivi la giuria di qualità e quella demoscopica, evidentemente così potenti da compensare il flusso di voti via telefono.

Insomma una vittoria che smentisce i luoghi comuni (tutto già deciso, i giovanissimi manovrano il risultato finale con il televoto che, a sua volta, sarebbe manovrato con qualche connivenza). Se fosse stato così, avrebbero vinto gli “eroi” dei ragazzini più che una band in circolazione da oltre trent’anni. “Tutto mi sarei aspettato tranne che di vincere il Festival di Sanremo” ha detto un Gaetano Curreri prima di arrivare in una sala stampa insolitamente festosa dopo un verdetto sanremese.

Di solito c’è sopportazione o addirittura contestazione. Stavolta no.

E quella degli Stadio è davvero l’ultima favola del pop rock, la storia sempre imprevista di quella grande occasione che arriva all’improvviso e, avendo il talento giusto, basta soltanto saperla aspettare.

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