Fiorello si confessa e prova a raccontare uno dei suoi momenti più difficili della sua vita: la dipendenza dalla cocaina. E così in un'intervista al Fatto ripercorre quegli anni '90 passati all'Hollywood di Milano: "Se in quel periodo ci fossero stati i cellulari, oggi non sarei qui. Sarei stato gettato in pasto ai social e sputtanato". Poi aggiunge: "Lì per lì mi sono anche divertito, però a un certo punto avere la testa per concentrarmi su quello che dovevo fare risultò impossibile. Lì l'unica cosa che veramente non vedevamo l'ora di fare era uscire la sera".
Fiorello racconta tutto: "Sono diventato famoso in due settimane e non ci ho capito più niente. Dai vizi mi salvò il ricordo di mio padre. Sono un cretino - mi sono detto - che cazzo sto facendo?". Dell'uso della cocaina ne parlò per la prima volta anni dopo, quando riuscì a battere la dipendenza: "Non ce la facevo ad andare avanti con quello scheletro nell'armadio e dovevo levarmi il peso - riprende -.
Mia madre si dispiacque tanto, anche per la vergogna, ma io volevo che tutti sapessero ogni cosa e che il passato fosse un libro aperto. Come si esce dai vizi non so dirlo perché io ce l'ho fatta da solo e ognuno è fatto a modo suo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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