E' stata di oltre 33 milioni di euro la ricaduta economica di Firenze Rocks sulla città e sull'hinterland. La rassegna musicale nell'ultima edizione ha ospitato Guns N' Roses, Iron Maiden, Foo Fighters, Ozzy Osbourne e dal 13 al 16 giugno 2019 tornerà alla Visarno Arena con nomi come The Cure, Ed Sheeran, Tool e Smashing Pumpkins. Il festival ha anche generato un'occupazione diretta e nell'indotto paragonabile a 366 assunzioni annuali. Sono questi i dati principali presentati da Camera di Commercio di Firenze, PromoFirenze e Comune di Firenze, insieme al Centro studi turistici e Irpet, sull'impatto economico della manifestazione, calcolati su 210mila presenze e 2.275 interviste realizzate durante il festival e online. Che evidenzia l’impatto dei grandi eventi musicali sui territori che li ospitano.
"Con l'avvento di Firenze Rocks è come se fosse nata una nuova grande azienda sul territorio e di questo siamo felicissimi. Basta considerare che l'impatto economico ha un valore pari allo 0,1 per cento del Pil della città metropolitana. Quindi, anche i rockettari fanno ora parte del partito del Pil", ha detto Leonardo Bassilichi, presidente di Camera di Commercio di Firenze. E l'assessore comunale allo Sviluppo economico e turismo Cecilia Del Re ha aggiunto: “L’evento ha portato in città tantissimi giovani da tutta Italia e non solo, che hanno giudicato Firenze città ideale per questo tipo di manifestazione". Mentre Claudio Bianchi, presidente di PromoFirenze ha sottolineato: "Avevamo la percezione che con la nascita di questo festival fosse nato qualcosa di importante per l'immagine e l'economia di Firenze, l'indagine che abbiamo commissionato ne certifica l'utilità e rilancia l'importanza di rafforzare il legame fra la manifestazione e la città".
Il report ha identificato il profilo del rocker: 32enne, arrivato soprattutto da fuori Toscana (72%), con amici (40,7%) o in coppia (38,3%). Per raggiungere Firenze ha usato l'auto nel 51,3% dei casi, oppure il treno (24,5%) e il pullman (14,9%), mentre fra i 9mila partecipanti giunti da altre Nazioni l'aereo ha prevalso con il 39,1%. Spostarsi in città non è stato un problema, considerando che il 48,8% è andato ai concerti a piedi e la tramvia (23,2%) ha battuto l'auto (13,8%). Chi ha seguito il festival lo ha fatto anche per poter visitare la città considerata luogo ideale dal 60% degli intervistati. Solo il 15% ha giudicato ininfluente la località del festival. Gli spettatori che hanno alloggiato a Firenze o in Toscana sono stati 89mila (51%) con una durata media della permanenza di 2,3 notti (207mila i pernottamenti). Il 28,5% dei turisti ha scelto gli hotel (l'80% a tre o quattro stelle), il 25% i bed and breakfast, il 19% gli appartamenti.
"In solo due edizioni il festival è diventato uno dei più importanti in Europa e un riferimento imprescindibile per la musica e l'industria dei concerti in Italia, ma è l’impatto economico positivo che il nostro lavoro rappresenta per il territorio il punto per me di maggior orgoglio", ha commentato ancora Roberto De Luca, presidente di Live Nation Italia.
Se si escludono i costi dei biglietti del concerto e dei viaggi fuori regione, chi è arrivato dall'Italia ha speso una media di 236,6 euro, i viaggiatori internazionali hanno lasciato sul territorio 387 euro).
Complessivamente sono stati spesi 8,7 milioni per il cibo, 8,5 milioni per i pernottamenti, 2,6 milioni in gadget e 2,5 milioni per gli spostamenti all'interno della regione. E' stato calcolato che in 40mila, quasi la metà di coloro che hanno pernottato sul territorio, hanno visitato un museo cittadino o hanno effettuato una spesa culturale, sborsando 585mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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