Francesca Barra smaschera Sala: "Basta, state rovinando i commercianti dei Navigli"

Le parole della giornalista e scrittrice in un post sulla pagina Instagram: "Basta fesserie, io abito proprio qui e state danneggiando commercianti e persone per bene"

Francesca Barra smaschera Sala: "Basta, state rovinando i commercianti dei Navigli"

Le foto della folla sui Navigli, ripresa da teleobiettivi, sono "propaganda". È questa l'idea di Francesca Barra, che interviene a gamba tesa sul clamore mediatico suscitato dalle immagini degli assembramenti milanesi a pochi giorni dalla prima "riapertura" del Paese.

La giornalista e scrittrice pubblica un post sul suo profilo Instagram nel quale accusa chi vuole dare la colpa ai cittadini. "Basta fesserie sulla questione Navigli – tuona la moglie di Claudio Santamaria –. Io abito qui, proprio qui, nella via pedonale tanto fotografata. State danneggiando commercianti, persone per bene... per foto scattate non so come e con quale strumentale obiettivo".

Gli scatti delle persone apparentemente indifferenti al divieto di assembramento hanno provocato reazioni furiose, come quella del sindaco Beppe Sala, che si è detto "incazzato" e ha definito quelle foto "vergognose". Barra non è d'accordo e critica l'eccessivo peso dato alla vicenda. "La gente esce di casa, la gente aspetta il cibo da asporto, porta fuori il cane – precisa la giornalista –. Poi se c'è in mezzo qualcuno che come sempre disubbidisce, si toglie la mascherina, forma assembramenti, sbaglia. Ma non può scoppiare un caso sul nulla".

Il post di Francesca Barra: "Non parlate se non c'eravate"

L'opinionista di #CR4 - La Repubblica delle Donne ritiene che lo schiacciamento della prospettiva, usato ad arte, risponda ad un obiettivo politico e mediatico. "Non parlate – ammonisce la scrittrice – se non conoscete la verità, il luogo e se non c'eravate. Non usate questa notizia per scopi politici o personali. Ho visto a Pasqua foto o storie di feste, assembramenti senza mascherine e solo il fatto che non sono una giustiziera 2.0 non me le ha fatte ancora condividere. Ma se continuate esisteranno sedi opportune".

"Sono pronta a sostenere chi vive e lavora nella mia vita. E a dimostrare cosa accade altrove – conclude la giornalista –. Basta! Chi sbaglia pagherà. Ma anche chi fa cattiva informazione. Menomale che esiste anche il sano giornalismo che ha il coraggio di dire la verità. (La foto che ho postato è vecchia!)".

Molti utenti concordano con Francesca Barra e forniscono testimonianze dirette. "Oh finalmente! Anch'io vivo al 36 dell'Alzaia Naviglio Grande – scrive Natascia – e concordo con quello che ha scritto. Basta additarci e 'incolparci' di colpe che non abbiamo".

"Abito anch'io sul Naviglio a Milano, proprio di fronte a lei Francesca – racconta Elena – ed è vero, non c'è tutto quell'assembramento che dicono i media. Ma perché fare tanto caos su Milano? I milanesi sono attenti al loro benessere!!!!".

"Pienamente d'accordo! Su migliaia e migliaia di persone corrette – aggiunge Cinzia – si fa un caso per quattro gatti stupidi. Come sempre fanno sicuramente più notizia le cose negative che quelle positive".

Basta fesserie sulla questione Navigli. Io abito qui, proprio qui, nella via pedonale tanto fotografata. State danneggiando commercianti, persone per bene... per foto scattate non so come e con quale strumentale obiettivo. La gente esce di casa, la gente aspetta il cibo da asporto, porta fuori il cane. Poi se c’è in mezzo qualcuno che come sempre disubbidisce, si toglie la mascherina, forma assembramenti, sbaglia. Ma non può scoppiare un caso sul nulla. Non parlate se non conoscete la verità, il luogo e se non c’eravate. Non usate questa notizia per scopi politici o personali. Ho visto a Pasqua foto o storie di feste, assembramenti senza mascherine e solo il fatto che non sono una giustiziera 2.0 non me le ha fatte ancora condividere. Ma se continuate esisteranno sedi opportune. Sono pronta a sostenere chi vive e lavora nella mia vita. E a dimostrare cosa accade altrove. Basta! Chi sbaglia pagherà. Ma anche chi fa cattiva informazione. Menomale che esiste anche il sano giornalismo che ha il coraggio di dire la verità. (La foto che ho postato è vecchia!)

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