Il gatto con gli stivali - che andrà in onda questa sera alle 21.26 su Italia 1 - è un film d'animazione che nasce come "costola" della saga di Shrek. Il protagonista del film, infatti, è il gatto che dà il titolo all'opera, apparso per la prima volta in Shrek 2 e poi diventato un vero e proprio coprotagonista, grazie anche alla capacità di Antonio Banderas di doppiarlo e dargli quindi un fascino del tutto unico e irresistibile.
Il gatto con gli stivali, la trama
Il film del 2011 diretto da Chris Miller inizia in un orfanotrofio di un borgo spagnolo dove Gatto (Banderas) sogna di portare a termine un'incredibile impresa: trovare i fagioli magici insieme all'amico Humpty Dumpty e grazie ad essi arrampicarsi fino al regno dei giganti e trovare la famosa oca dalle uova d'oro. Ma i sogni infantili sono a volte destinati a non diventare realtà. Così mentre Humpty Dumpty diventa un criminale che cova una profonda invidia per il vecchio amico, Gatto è costretto a vivere fuori legge a causa di una sua ingenuità, sopravvivendo nell'attesa di avere la possibilità di ridare lustro al proprio nome e vendicarsi di chi lo ha messo in trappola. Poi, proprio quando meno se lo aspetta, il desiderio di rubare i fagioli magici torna a galla, dandogli la possibilità di ottenere quello che ha sempre sognato. Ma per ottenere quello che vuole Gatto dovrà scendere a patti con se stesso e accettare la collaborazione di "colleghi" non proprio affidabili.
Un film che ha disatteso le aspettative
Il gatto con gli stivali è un film che si è presentato al grande pubblico come uno spin-off e allo stesso tempo come un prequel della saga di Shrek. Un film, dunque, che andava a scoprire le origini di uno dei personaggi cardine della saga principale, decidendo anche di prendere le distanze dalla fiaba di riferimento. Il gatto con gli stivali, infatti, non ha nulla a che vedere con la favola originale che racconta di questo grottesco personaggio. Tuttavia il film pesca a piene mani da un bagaglio molto vicino a quello delle favole classiche: da Giacomino e il fagiolo magico ad Alice nel paese delle meraviglie, da cui viene il personaggio di Humpty Dumpty. L'intento, naturalmente, era quello di ricalcare la struttura narrativa di Shrek, che si era mostrato in grado di decostruire gli stereotipi del genere e re-inventarli sotto una luce decisamente più irriverente.
Tuttavia Il gatto con gli stivali non è riuscito nel suo intento: il risultato, infatti, non ha nulla di rivoluzionario, nulla di originale e si "accontenta" di essere un film d'intrattenimento molto più virato al pubblico più giovane e non quello che aveva incoronato Shrek rendendolo un vero e proprio cardine nella storia del cinema d'animazione. Se da una parte c'era la chiara e ferma decisione di prendere un po' le distanze dalla resa visiva di Shrek nella creazione del mondo - e lo si può notare dalla scelta di creare uno sfondo molto più "reale", che richiama apertamente la Spagna e non qualche regno fatato -, non è difficile immaginare che gli autori sognassero un capitolo in grado di lasciare la propria impronta. Obiettivo che la pellicola non è riuscita a raggiungere: come riporta il sito dell'Internet Movie Data Base, il debutto in sala del film fu il peggiore per un film d'animazione della DreamWorks Animation dai tempi di Giù per il tubo, nel 2006.
Gli incassi salirono poi nelle settimane successive, grazie anche alla spinta data dal fatto che il protagonista fosse un personaggio amato di una saga molto nota. Furono gli incassi, poi, a spingere la produzione a mettere in cantiere un secondo capitolo dedicato a Gatto: un secondo capitolo che, ad oggi, risulta ancora in lavorazione e che dovrebbe uscire nel 2022.
Il gatto con gli stivali, dunque, si è "accontentato" di essere un buon film d'intrattenimento - sebbene dimenticabile -, ma non è riuscito a rimanere fedele alle aspettative legate alla rivoluzione da cui proveniva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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