Giovanni Albini si fa le ossa da maestro di Cappella

Il 30enne di Pavia ha già scritto la partitura per una Messa

Giovanni Albini si fa le ossa da maestro di Cappella

Prima la discoteca, poi la boxe, per finire folgorato sulla via di Damasco. E ora un sogno: mettersi al servizio («musicale», precisa) di Dio, che forse per simpatia, gli ha già dato una mano; qualche settimana fa, infatti, sono state eseguite musiche da lui scritte per una messa. E a gennaio uscirà una sua incisione discografica, made in Amsterdam. No, non è la storia di una conversione, ma di un desiderio forte e chiaro: «Vorrei diventare maestro di Cappella – sospira -. Sto approfondendo questo aspetto del servizio musicale». Magari sulle orme di Palestrina, Bach e Part.
Benvenuti nel mondo di un emergente dalle rotte siderali, tra sacro e profano. Giovanni Albini, 30 anni, laurea in Matematica con tesi sulla teoria musicale applicata alla composizione e diploma in composizione. A parte essere un «piccolo genio», giura chi lo conosce, è un ragazzo come gli altri, che non ama la ribalta: «Faccio quello che mi piace», è il suo motto. Quando era più giovane tra un esame e l'altro trovava il tempo di fare quattro salti nei locali della sua città, Pavia: «Mi divertivo col trip hop e un mio pezzo è finito in una compilation di Armani». Poi la passione per il pugilato, un «periodo di ring che ho dovuto lasciare quando il Conservatorio di Bolzano mi ha dato la cattedra di Armonia, Contrappunto, Fuga e Composizione». Ora insegna a Ravenna. Non solo successi però.
Nel gennaio 2009 inizia un periodo molto difficile. «A casa venne a trovarci monsignor Giovanni Giudici, che mi colpì per le sue parole giuste». Conforto e all'improvviso una necessità: «Mettersi a disposizione come compositore». Trascorso un anno, ecco arrivare la prima commissione, una Messa cantata (coro a cappella), che è stata eseguita l'ottobre scorso nel Duomo pavese, in occasione della sua riapertura, dopo 25 anni di restauri. «Sessanta coristi, due ore di rito e centinaia di persone ad assistere. Una soddisfazione», ricorda.

La partitura è finita nelle mani di monsignor Giuseppe Liberto, già maestro-direttore musicale pontificio della Sistina in Vaticano, che ha ammonito: «Bravo ragazzo, sei preparato. Ma hai messo la musica prima della liturgia...». Ora Giovanni sta concludendo di scrivere un quartetto per il concerto che precede la messa della notte di Natale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica