"La guerra di domani", l'Apocalisse è un viaggio nel futuro

Un film di fantascienza che intrattiene con azione, sentimenti e lieve umorismo, dando luogo a un mix di situazioni già viste, felici nuove trovate e richiami morali alla contemporaneità

"La guerra di domani", l'Apocalisse è un viaggio nel futuro

La guerra di domani è un titolo d’azione e fantascienza con protagonista Chris Pratt e diretto da Chris McKay (Lego Batman - Il film), attualmente disponibile su Amazon Prime Video. Nato per il grande schermo e uscito invece direttamente in streaming dopo gli avvenimenti dell’emergenza Covid, il film vanta una storia avvincente, ritmo, spettacolarità e sentimento. L’azione adrenalinica, motivata da viaggi nel tempo e scontri con fameliche creature aliene, dà luogo a effetti speciali all’altezza e suggestivi. In bilico tra giusta serietà, riferimenti al mondo attuale e piccoli sollievi comici, “La guerra di domani” sfodera varie anime senza perdere di senso e di un qualche equilibrio d’insieme.

Siamo nel 2022 quando, durante la finale dei mondiali di calcio, in mondovisione si assiste all’apertura di un portale spaziotemporale da cui emergono soldati arrivati dal futuro per cercare aiuto: un’invasione aliena, trent’anni dopo, avrà infatti decimato il popolo terrestre riducendolo ad appena mezzo milione di individui. L’unica speranza è che quante più persone possibili dal presente vengano trasportate nel futuro e si uniscano alla lotta. Reclutato per essere inviato come soldato nel 2051, Dan Forester (Chris Pratt), un insegnante di scuola superiore, lascia la moglie, Emmy (Betty Gilpin), e la figlia, Muri (Ryan Kiera Armstrong). La sua storia personale avrà molto a che spartire con il destino del mondo.

Inevitabile che “La guerra di domani” abbia assonanze con molti altri titoli iconici: da “Alien” a “Interstellar”, da “Armageddon” a “Edge of Tomorrow”. Del resto la presenza di cliché di genere è indubbia e la storia appare per molti versi canonica. Questo, però, non significa che manchino vivacità e alcune sorprese ben assestate. Nella durata, forse eccessiva, di quasi due ore e mezza, il film ha modo di intrecciare momenti commoventi ad altri sopra le righe ed ha soprattutto il pregio di non prendersi mai troppo sul serio. Vengono pronunciate con tono distaccato frasi che hanno qualcosa di orgogliosamente sciocco, il che crea una comicità percettibile proprio in quanto dissimulata. In questo senso primeggiano i dialoghi tra Pratt, armato della solita verve ironica, e un divertito J.K. Simmons, rispettivamente nei panni di figlio e padre con trascorsi abbandonici. A portare qua e là una certa gravità è il soldato interpretato da Edwin Hodge, un uomo che si trova alla sua terza missione nel futuro perché non ha più nulla da perdere. L’emotività, nel film, è legata soprattutto alla disperazione della battaglia contro un destino apparentemente già scritto.

“La guerra di domani” è incentrato sulle seconde possibilità, sulla famiglia e su una genitorialità intesa anche in senso generazionale e universale, laddove il presente è cruciale in quanto padre del futuro.

Ensemble di immagini apocalittiche, azioni muscolari, dolore esistenziale e morale filosofica, il film può essere visto anche senza accedere a troppe chiavi di lettura metaforiche, ovvero come semplice giostra su cui è divertente ed emozionante farsi un giro.

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