"Ho creato il Funny magic per rilanciare la magia"

Cerimoniere di questo viaggio magico Raul Cremona, uno dei pochi artisti che sia riuscito a combinare il proprio talento per la magia con una vena comica

"Ho creato il Funny magic per rilanciare la magia"

Dopo i successi del 2016 e del 2017, anche il 2018 si aprirà con il Festival della Magia al Teatro Manzoni di Milano dal 2 al 7 gennaio. Cerimoniere di questo viaggio magico Raul Cremona, uno dei pochi artisti che sia riuscito a combinare il proprio talento per la magia con una inesauribile (e irresistibile) vena comica.

Perché ha deciso di creare un Festival della Magia?

«Dopo aver girato per il mondo e aver assistito a una miriade di festival della magia mi sono sempre chiesto come mai in Italia non ce ne fossero. Così ho proposto il progetto al Teatro Manzoni. Il titolo di quest'anno è Funny Magic perché protagonista sarà la magia comica. Ci saranno maghi provenienti da tutto il mondo. Io quest'anno non presenterò solo ma porterò sul palco anche i miei personaggi».

Ci racconta un episodio di quando era un artista OFF?

«Avrò avuto 27 anni, dopo il debutto al Derby, mi esibivo al Ca' Bianca. Una sera facevo un gioco con una torcia al cui interno avevo nascosto la banconota sparita. Guardo dentro la torcia e non c'è nulla. Si alza Walter D'Amore, uno dei miei mentori, ridendo e sbandierando la banconota che mi aveva sottratto per mettermi in difficoltà. Un piccolo gesto di nonnismo che ricordo con grande simpatia».

Lei è Ambasciatore di Pensare Oltre, movimento che propone una scuola ripensata invece di etichette di presunti disturbi dell'apprendimento. Quale contributo un artista può dare a questo messaggio?

«La stima che nutro per il Presidente dell'associazione Elisabetta Armiato ha accresciuto in me il desiderio di trasmettere un messaggio culturale ed educativo necessario. Ho deciso di diventare mago per essere artefice delle mie magie, avere quindi un ruolo attivo e creativo; oggi si tende a rendere i bambini sempre più passivi. E se un bambino non rientra in determinati parametri statistici è considerato disturbato, una deriva pericolosa e preoccupante».

Che magia vorrebbe fare in vista di questo nuovo anno?

«Vorrei che anche in Italia la cultura ufficiale finanziasse il teatro popolare. Si può fare cultura anche con uno spettacolo divertente.

In quest'epoca in cui tutti si sentono qualcuno la differenza la si tasta andando a teatro. Un conto è un tronista che può giusto firmare gli autografi nelle discoteche, un altro è quando si apre il sipario e vedi un artista che fa delle cose che tu non sai fare».

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