È come con il secondo romanzo: se il primo ha fatto il botto, è dura ripetersi. Il Salone Internazionale del Libro di Torino dello scorso autunno era quello della vera riapertura post-pandemica e stand, corridoi e arene parevano la metropolitana di New York all'ora di punta, con la differenza che sulle facce di tutti brillava l'estatico sorriso di chi termina un'astinenza. E adesso? Forse bisogna abbassare le aspettative e mettersi a cercare il meglio.
PRIMI NUMERI La primavera 2022, con la 34ª edizione che parte oggi e termina lunedì, arriva a distanza di pochi mesi, forse troppo pochi per mettere in piedi un programma a «effetto wow» su 110mila metri quadri. Nel programma ci sono circa 1500 appuntamenti nei Padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere, oltre che negli spazi del Centro Congressi Lingotto e nei fuorisalone fra Torino e province, il tutto con il tema «Cuori selvaggi». C'è anche il Bosco degli Scrittori, anfiteatro naturale di 200 metri quadri, con oltre mille alberi. Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori, ha sigillato pubblicamente una busta con la sua previsione sul numero dei visitatori: forse è per contarli bene che tra gli ospiti c'è il Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz.
CHI C'È, C'È. MA CHI C'È? Che siano regionali, italiani o stranieri, gli autori di rilevanza internazionale - quella che ormai conta, visto che siamo perennemente online, come anche e soprattutto il management del Salone ama ammettere e promuovere - scarseggiano. I primi che spiccano sono Toshikazu Kawaguchi dal Giappone, Mu Ming dalla Cina, Jokha Alharthi dall'Oman, Kaya Genç dalla Turchia, Cal Flyn dalla Scozia. Non li conoscete? Non vi preoccupate, ci saranno anche Jennifer Egan, Joe Lansdale, Don Winslow, Tahar Ben Jelloun, Joel Dicker, Annie Ernaux ed Eshkol Nevo. Peccato che con i big probabilmente ci fermiamo qui.
LA PROVA DEL DUE La controprova la fornisce l'elenco degli incontri messi anche online sulla piattaforma SalTo+ come «Un modo per coinvolgere anche chi non è riuscito a seguirli dal vivo o non è riuscito a essere fisicamente al Lingotto». Si presume che questi siano gli imperdibili: ci sono Maria Falcone, Jovanotti, Pif, Arturo Brachetti, Dario Argento, Ilaria Capua, Marcell Jacobs, l'ex europarlamentare svizzera Elly Schlein e persino la sex columnist Carlotta Vagnoli. En passant, anche un paio di scrittori, come Melania Mazzucco (per merito della Regione Ospite, il Friuli, e di Pordenonelegge) che rilegge le sue pagine sul Tiepolo (21 maggio, ore 10,45, Sala Azzurra), frutto di una vita di studio, e Paolo Cognetti, che finalmente presenta un libro, il suo (anche questo seminuovo, uscì lo scorso autunno per Einaudi) La felicità del lupo (22 maggio, ore 18,15, Sala Oro) e omaggia - in altri due incontri superconsigliati e ispirati alla montagna - Antonia Pozzi e Mario Rigoni Stern (entrambi domani).
INAUGURAZIONE DISUMANA A inaugurare ufficialmente, dopo la sfilata istituzionale, sarà oggi lo scrittore indiano Amitav Ghosh con la lectio magistralis «I non-umani possono parlare?» (12,30, Sala Oro). Il tema è l'imposizione del silenzio da parte di «certe classi di umani» alle creature non-umane, rappresentate e cosificate come brute: Ghosh crea una galleria dei modi in cui la narrazione ha provato a rappresentare le coscienze non-umane. Sembra interessante, ma anche tutto esaurito o sottoposto a lista. Ma non vi preoccupate: la mattina del 23 maggio la lectio si rifà, a Padova, per gli 800 anni dell'Università (anche qui, meglio iscriversi). Se invece vi interessa solo Ghosh, c'è per lui un minitour ad hoc. Al nostro - che ha sicuramente un animo attivista, ma è pur sempre un boomer - tocca sempre oggi, dopo una breve pausa pranzo, discutere alle 14,30 con i Fridays For Future (altri veri protagonisti, visto che il Salone dedica loro ben 4 incontri) su «Crisi climatica, narrativa e narrazioni»: auguri generazionali. Il tour (de force) continua domani nel Bosco degli Scrittori per parlare di giungla e poi la sera a Settimo Torinese per un fuorisalone su Jungle nama (Neri Pozza) e sabato a Novara in replica. Facciamo Ghosh paese ospite?
RICORDATE PASOLINI? La prevista Dacia Maraini non ci sarà. Ma per Pasolini gli eventi in calendario rimangono sette, partecipati da chi nell'anno del centenario ha pubblicato qualcosa: Rossano Astremo con una biografia, Giommaria Monti sulla Roma pasoliniana, Davide Toffolo con una graphic novel. Ci sono anche gli studiosi di grido, come Walter Siti, Roberto Carnero, Valerio Magrelli, Roberto Galaverni o Maura Locantore, con il nuovo libro dei «Quaderni del Centro studi Pasolini di Casarsa», Io lotto contro tutti (edito da Marsilio). Ma tutti separatamente, ciascuno con il suo prodotto.
Non sarebbe stata un'occasione (la penultima, per il direttore del Salone Nicola Lagioia) per innescare un collettivo aperto al pubblico su temi cari a PPP? In fondo celebrazione può essere anche rinascita, non solo nostalgia.
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