I gay attaccano Luca e Paolo: "Al Festival banalizzati i diritti"

I due comici: "Essere gay è ok". Poi ironizzano sui luoghi comuni del rapporto a due. E la comunità omosex s'infastidisce e vuole da Conti un San Valentino gay

I gay attaccano Luca e Paolo: "Al Festival banalizzati i diritti"

Passata da poco mezzanotte, Luca e Paolo tornano sul palco della terza serata del Festival di Sanremo con un sketch sui matrimoni omosessuali. I due seduti vicini come in procinto di sposarsi scherzano sui luoghi comuni legati alle grane da matrimonio ma vissuti come grandi conquiste dalla comunità gay. Ironia della sorte, le gag del duo di Camera cafè non sono piaciute proprio ai gay. Che hanno accusato Luca e Paolo di "banalizzare il dibattito sui diritti civili".

Luca nel ruolo dell’innamorato un po' appiccicoso, Paolo in quello del coniuge un po' perplesso. Al grido di "essere gay è ok", i comici invitano Carlo Conti a "uscire allo scoperto". Poi la promessa di matrimonio diventa lo spunto per una galleria delle incomprensioni tipiche della coppia. Si parte col diritto all’adozione: "Vorrei una bimba senegalese, ma poi la gente addita, è cattiva, nota che è negra". "Pensa a tutti i diritti che abbiamo conquistato - dice Luca - lo sai che se finisco in ospedale tu mi devi accudire? Lo sai che da questo momento se tu muori io eredito? Lo sai che passeremo tutto il tempo insieme?", elenca entuasiasta. Poi aggiunge: "D’ora in poi basta con Facebook". "Ma lì ci vado per ridere", replica Paolo. E poi: "Basta ridere: abbiamo conquistato il diritto di smettere di ridere". Quindi, interviene la voce fuori campo del sindaco che li sposa e dopo i "sì" Luca commenta raggiante: "Ti amo". E il neosposo Paolo conclude: "Ma vaff....!".

Le buttute di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu non sono piaciute alla comunità omosessuale. "Il matrimonio per qualcuno può essere banale e superato, ma è un diritto - tuona Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center - banalizzare una battaglia che coinvolge un’intera comunità non solo in Italia ma in tutta Europa, sarà ironico, per chi ci trova qualcosa da ridere nel modo in cui Luca e Paolo l’hanno portato in scena a Sanremo, ma banalizza la storia dei diritti civili".

A Marrazzo, poi, non è andata giù la decisione di aprire la kermesse sanremese "con il trionfo della famiglia fondata sul matrimonio" eterosessuale. Per rimediare, chiede a Carlo Conti, in occasione di San Valentino, di lanciare "un messaggio di uguaglianza di tutti gli amori, etero e gay".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica