Chiuso in casa in quarantena a Savona circondato dalla sua famiglia e dall'amata fidanzata Greta. Jacopo Ottonello, sesto classificato nell'ultima edizione di “Amici 19”, traccia un bilancio artistico e personale del suo percorso dentro il talent show di Canale 5. Maria De Filippi si è commossa, quando ha salutato l'allievo, prima che uscisse dal serale. Viso acqua e sapone, voce potente, gentile ed educato, in poco tempo Jacopo ha conquistato il cuore dei professori, in particolare di Anna Pettinelli, e dei fan. “Colori” è il suo primo Ep, sette brani che si riallacciano al pop puro italiano. Una strada “facile” per il cantante, dotato di talento espressivo ed interpretativo, doti che potrebbero essere valorizzati meglio in un nuovo album, con una produzione più contemporanea e qualche collaborazione (nella scrittura) che possa far emergere al massimo le sue potenzialità.
“Colori è un disco, figlio di 'Amici' perché nato tra dicembre e gennaio - ci racconta Jacopo - Il discorso che abbiamo fatto con i produttori è stato quello di creare qualcosa che fosse affine al mio mondo, ci voleva qualcosa che riconducesse alla mia dimensione pop. Il titolo 'Colori' nasce mentre mi trovavo in treno, dopo la registrazione della puntata, ed ero al telefono con la mia fidanzata Greta. All'improvviso lei mi ha chiesto come volessi intitolare il disco, mi è venuta in mente la parola colori, ma così senza motivo. Probabilmente tutto nasce dal periodo in cui frequentavo il liceo artistico e avevo sempre le cuffiette nelle orecchie per ascoltare musica. Associavo a ogni linea melodica un colore, c'è uno anche uno studio ben mirato che mette in relazione colore e musica. Ogni canzone è diversa una dall'altra, sono sette e senza neanche farlo apposta sette sono anche i colori dell'arcobaleno. Questo disco è nato così velocemente tra puntate, registrazioni, studi e alla fine è uscita una cosa che mi è piaciuta un sacco e rispecchia quello che sono io”.
Come nasce la collaborazione con Enrico Nigiotti per “Cuore di mare”?
“È un brano che mi ha proposto Maria De Filippi. Nasco come interprete, non sono un cantautore per adesso, ci sarà anche modo per iniziare scrivere qualche pezzo mio. Maria mi ha fatto ascoltare l'inedito e ho subito riconosciuto la voce di Nigiotti, però non pensavo che da lì a una settimana mi sarei trovato in sala con lui per studiare il testo con me. Enrico è stato davvero bravo, perché mi ha insegnato a dare un significato ad ogni parola. Il mio obiettivo era quello di arrivare alle persone. Prima mi limitavo a cantare a far uscire bene il suono, sono un perfezionista, mi limitavo a fare quello”.
Perché sei affezionato al brano “Luce e cenere”?
"È uno dei brani che ha scritto per me Lele Esposito (ha partecipato ad Amici 2017/2018, ndr), assieme a 'Se parlo di te' ed 'E Invece'. Quando ascolto quella canzone, me la sento proprio sulla pelle. Questa canzone l'ho incisa guardando Greta, che era dall'altra parte del vetro nello studio. Ogni parola l'ho interpretata, fissandola negli occhi. Se fate attenzione all'ascolto, ci sono diversi momenti, in cui mi emoziono e si sente".
Dentro la scuola hai dichiarato “sono abituato poco ad essere felice, perché ho avuto tante prese in giro nella mia vita. Soprattutto quando ho avuto una relazione”. Cos'è successo?
"In una relazione tendo a dare tutto di me stesso, se la persona che ho di fronte mi piace. Ho sempre le braccia aperte per accogliere chiunque e mi va bene tutto, mi basta stare assieme a una persona".
Sei il tipico ragazzo-zerbino?
"(Ride, ndr) Ma no, però è anche un punto di merito se c'è gente a cui piace, come Greta. So che ci sono alcune persone che invece non amano questo atteggiamento e c'è chi dice 'non è possibile che ti vada bene tutto!”. Dipende anche tanto da chi hai davanti. Quando c'è feeling ci si diverte tanto, sia a livello mentale che fisico. Ho avuto la fortuna di incontrare 'la' persona, che è un punto di riferimento. Quando una persona della tua età diventa un punto di riferimento, può essere molto importante. Insomma finalmente ricevo tanto, dopo che ho dato tanto e ho ricevuto pure le botte sulla schiena".
C'era anche molto feeling con Anna Pettinelli?
"Lei è una donna favolosa e capisco che in molti hanno visto l'alunno Jacopo che si innamora della prof! Lei mi piace perché dice quello che pensa e se ne frega degli altri! Mi piace per la sua trasparenza e limpidità. Mi ha molto colpito e anche, in qualche modo, mi ha fatto crescere. Quando, un giorno, mi ha detto 'non mi vengono i brividi quando canti, un talento come il tuo non può non arrivare alle persone, deve arrivare l'anima'. Quelle parole mi hanno spezzato in due perché, sino ad allora, pensavo di riuscirlo a fare, di trasmettere qualcosa. Ho capito che non stavo facendo bene il mio lavoro e mi ha colpito nel mio orgoglio".
Qual è il tuo prossimo step?
"Un nuovo album. Sto già pensando ai nuovi brani che vorrei inserire nel disco e perché no, anche di cambiare totalmente strada. Magare stampare un disco in bianco e nero stavolta. Sto pensando tanto anche a come può essere la copertina del prossimo disco, agli Instore che spero di poter organizzare. Sto cercando di recuperare tempo e intrattenere un rapporto stretto con i fan, collegandomi in diretta con loro, anche solo per una chiacchierata. Insomma il telefonino si sta trasformando in un Instore digitale! Le nuove idee mi perseguitano, sono una bomba ad orologeria, ho tanti spunti, sto facendo una cosa e ne inizio un'altra. È un circolo vizioso".
Maria De Filippi ha pianto quando ti ha salutato, vi rivedrete?
"Non ci siamo potuti abbracciare e mi manca. Ne ho bisogno, spero di avere la possibilità di rincontrarla, una volta finito il coronavirus. È una persona speciale, mi è rimasta dentro e non avendo la mia famiglia fisicamente vicino, durante la mia permanenza ad 'Amici', Maria per me è stata un punto di riferimento. C'è sempre stata, la chiamavo quando avevo bisogno di lei. Per me è stata davvero come una mamma".
Che consigli ti ha dato?
"Di non buttarmi giù e di rialzarmi sempre e da solo. Bisogna avere carattere e combattere da soli i propri mostri, perché nella vita si è soli, nel percorso difficile di tutti i giorni. Ma magari avercene una Maria De Filippi nella vita tutti i santi giorni, che ti sprona e ti aiuta ad andare avanti!".
Dentro la scuola soprattutto i ballerini come Javier, Valentin e Nicolai hanno riscaldato l'atmosfera. Tu sei sempre rimasto defilato, come mai?
"Guardavo quello che succedeva e facevo il mio. Avevo certamente una opinione su quello che erano i loro comportamenti e, quando è venuto il momento, ho anche espresso il mio punto di vista. Sono dell'idea che chi ha un animo buono e si fa sempre un mazzo, lavorando a testa bassa, viene sempre ripagato. Io appena sono entrato dentro la scuola, ho seguito le lezioni e fatto i compiti. Se mi dicevano 'Jacopo devi fare questo', io facevo esattamente quello che bisognava fare. Su Nicolai e Javier e ho sempre detto la mia, parlando da solo con Javier che conosco molto e bene e con il quale ho condiviso la camera, durante il pomeridiano. Lo conosco bene è davvero una bella persona".
Ti aspettavi la vittoria di Gaia e di Javier per la Danza?
“È molto brava, sì. Sinceramente pensavo vincesse Nyv, quando canta quella ragazza lì, ho i brividi.
Con chi sei rimasto in contatto?
“Con Nyv, Stefano, Michelangelo, Javier e, a volte, sento anche Martina”.
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