Jovanotti sbotta contro l'Italia degli "econazisti" affamati di protagonismo

Non c'è concerto di Jovanotti che negli ultimi tre anni non abbia avuto un codazzo di polemiche. Ora il cantautore dice basta, e anche noi

Jovanotti sbotta contro l'Italia degli "econazisti" affamati di protagonismo

L'Italia è quel Paese in cui se qualcuno ha un'idea migliore degli altri, quegli altri devono fargliela pagare. E trovano ogni modo possibile per farlo. Siamo diventati il Paese delle polemiche, forse perché ormai assuefatti dal clima social in cui ogni argomento diventa tutti contro tutti. Jovanotti è diventato una vittima di questo sistema, messo nel mirino da quelli che lui chiama "econazisti", che sono pronti a sparargli contro a ogni piè sospinto del suo Jova Beach Party. L'accusa? Operare sotto la bandiera del Wwf e, a loro dire, non tutelare l'ambiente.

È una litania continua e ripetitiva ormai da anni, che ormai sembra essere quasi una presa di posizione da parte delle piccole associazioni che non sono state prese in considerazione dal cantante. Le ultime polemiche riguardano i concerti di Roccella Jonica e di Viareggio. Le associazioni ambientaliste si aggrappano pure con i denti alla polemica, forse per un po' di visibilità, che noi non daremo perché non le menzioneremo. Qual è il problema secondo loro? Che Jovanotti fa i concerti in aree che, a loro giudizio, dovrebbero essere aree protette, ma che non lo sono. Aree che potrebbero eventualmente ospitare specie protette, che però lì non sono presenti. E nella nota se la prendono con tutti, forse perché secondo loro le spiagge dovrebbero essere guardate da lontano ed essere fruite solo da uccelli e piante.

A fare da amplificatore di cassa alle piccole associazioni ci sono pure alcuni divulgatori, che salendo sul carro della polemica cercano di salire anche sul pulpito per dare lezioni a chi, per il suo concerto, ha chiesto plichi alti così di autorizzazioni a ogni possibile autorità preposta a concederle. Non è che Jovanotti si sveglia un giorno e dice: monto un palco sulle dune del Salento. No, paga fior fiore di esperti che effettuano ricerche e sviluppano progetti, individuando le aree migliori. E gli esperti che non vengono coinvolti fanno un po' come la volpe quando non arriva all'uva. Ed è in risposta a uno di questi che Jovanotti ha sbottato ancora, evidentemente stanco di subire le lagne che da anni cercano di avvelenare eventi che richiamano migliaia di persone. "L'altro giorno ho chiamato 'econazisti' quei mitomani pericolosi che polarizzano violentemente la grande questione dell'ecologia dentro a piccoli brand personali non accreditati se non da loro stessi e dai like rimediati a vanvera. Li ho chiamati econazisti perché essi lo sono", ha detto Jovanotti. E se anche uno solitamente pacato come lui sbrocca, è evidente che la misura è colma.

E quello che probabilmente da più fastidio a Jovanotti è che quello stesso divulgatore che due anni fa sosteneva la sostenibilità dei concerti, oggi ha cambiato idea. Eppure, le spiagge sono sempre quelle e i problemi millantati dagli ambientalisti sempre gli stessi. "Non capisco cosa sia cambiato nel frattempo", si chiede Jovanotti. E ce lo chiediamo in tanti a questo punto.

Per una volta che l'Italia ha qualcuno con delle idee, che nonostante tutto e nonostante l'Italia riesce a metterle in pratica, gli andiamo pure a rompere le scatole? Poi non lamentiamoci se dall'estero ci vedranno sempre e comunque come dei provincialotti.

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