Dopo gli studi condotti dalle Università di Tor Vergata e la Sapienza di Roma nuovi dati confermano che la lattoferrina può essere un ottimo trattamento nella gestione dell’infezione. Come ormai abbiamo imparato a conoscere questa è una molecola naturale presente nel nostro corpo e per l’esattezza in tutte le secrezioni umane compreso il latte materno alimento i cui effetti benefici contro il covid sono stati già provati.
Questa proteina è in grado di accrescere le difese immunitarie dell’organismo svolgendo anche un’azione anti-infiammatoria. Gli studi dei ricercatori delle Università La Sapienza e Tor Vergata avevano già dimostrato sia in vitro che in vivo l’efficacia di questa molecola nel trattamento del virus e durante un convegno che si è tenuto a dicembre interamente dedicato al covid: “Covid-19 vs Codogno 20”, organizzato dal dottor Francesco Tursi, primario di Pneumologia dell’Ospedale di Codogno.
Durante il convegno erano stati presentati anche i risultati di due medici di Firenze che avevano trattato 25 pazienti positivi con la lattoferrina bovina sintetizzata in un farmaco il Mosiac. Quella bovina ha funzioni identiche rispetto a quella umana ed è quella maggiormente usata per gli studi sia in vitro che in vivo. Questi medici ipotizzando da letteratura i benefici di questa proteina l’hanno somministrata ai pazienti di età compresa fra i 17 e gli 84 anni sia asintomatici che con sintomi da lievi a moderati (febbre, tosse, astenia, mialgia etc). Il risultato sull’esperienza clinica è stato estremamente importante visto che la la lattoferrina si è dimostrata un trattamento privo di effetti collaterali ed efficace in pazienti Covid-19 sia da sola che associata alle altre terapie utilizzate per il trattamento del virus. Tutti i pazienti hanno avuto remissione della sintomatologia e nessuno di essi ha necessitato di ospedalizzazione.
Queste le parole del dottor Enrico Naldi il medico di medicina generale che l’ha utilizzata sui suoi pazienti: “La lattoferrina è stata utilizzata nel trattamento di pazienti positivi a SARS-CoV-2 per contrastare la malattia da Covid-19 al suo esordio. Infatti, grazie alla sua documentata attività immunomodulante costituisce una naturale difesa dell’organismo verso le infezioni. E’ stato dimostrato in diverse ricerche in vitro che la lattoferrina impedisce l’ingresso del virus nella cellula e quindi può essere in grado di contenere il peggioramento dell’infezione da Covid-19. In sintesi, grazie alle sue molteplici funzioni e per le sue riconosciute proprietà antivirali, ed essendo priva di effetti collaterali, è stata utile per contrastare e contenere l’aggravamento della sintomatologia da Covid-19 nei pazienti positivi”.
Lo studio delle due università romane ha fatto emergere che la molecola diminuisce l’entrata del virus nelle cellule e svolge un’azione anti-infiammatoria, così come spiegato da Piera Valenti, Professore Ordinario di Microbiologia dell’Università di Roma La Sapienza e Membro del Comitato internazionale di Esperti sulla lattoferrina: “SARS-CoV-2 provoca ‘una tempesta infiammatoria’. Durante i processi infiammatori il metabolismo della cellula cambia anche in riferimento alla localizzazione del ferro. Infatti, il ferro resta sequestrato nelle cellule e non può essere riversato nel circolo da parte di proteine specifiche che vengono inibite dall’infiammazione.
La lattoferrina risolve questo disordine metabolico sia perché sequestra il ferro in eccesso, sia perché diminuisce l’infiammazione permettendo al ferro la sua fisiologica collocazione nel circolo e non nell’interno delle cellule. Inoltre, la lattoferrina grazie alla sua carica positiva è anche in grado di legarsi ai componenti superficiali negativi delle cellule e dei virus, svolgendo così un’attività antivirale. In pratica legandosi ai virus e alle cellule impedisce l’entrata del virus svolgendo in questo modo un’azione di contrasto".
Anche per la professoressa i dati sono molto incoraggianti: “Su tutti i pazienti trattati con la lattoferrina abbiamo osservato una diminuzione dei fenomeni infiammatori e tempi di negativizzazione dei tamponi molecolari più brevi rispetto a quelli osservati in pazienti non trattati o trattati con
la classica terapia senza lattoferrina”. Oltre all’Italia in questo momento anche la la Spagna, l’Egitto e il Perù stanno eseguendo altri studi clinici sulla lattoferrina di cui saranno presto resi noti i risultati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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