Sara Frisco
da Los Angeles
A otto anni di distanza dalla fine di una delle serie tv più amate degli ultimi anni, Hugh Laurie, il talentuoso attore britannico che ha dato il volto e l'andatura zoppicante al bisbetico Dottor House, torna nei panni di un medico nella serie Chance che ha debuttato mercoledì sulla piattaforma Hulu. In realtà, a parte un camice bianco, poco hanno in comune i due dottori, Gregory House e Eldon Chance, personaggio nato dalla penna dello scrittore di thriller psicologici Kem Nunn. «House e Chance sono entrambi cognomi corti che danno il titolo alla serie. Per il resto sono massivamente differenti dice l'attore, 57 anni, che nel frattempo ha fatto altra tv con la miniserie The night manager - Sono diversi sia per quanto riguarda il campo medico nel quale operano, che per la gestione delle loro vite. La storia che raccontiamo poi è lontanissima da quella di House».
Eldon Chance infatti è un neuropsichiatra che, proprio a causa del suo campo di specializzazione, incontra un mondo di violenza, corruzione e malattie mentali. Hugh Laurie era perplesso quando la parte gli fu proposta. «Ricordo di aver pensato che no, questa cosa non si sarebbe realizzata, non con me fra i protagonisti, almeno, anche se era un peccato».
Le perplessità di Laurie erano legate al rischio di rimanere incastrato per sempre in un genere televisivo, ma gli era bastato approfondire la conoscenza del Dottor Chance per capire che non sarebbe stato così. «Ricordo di aver pensato: interpretare due laureati in medicina non significa cadere in una trappola dalla quale non è possibile uscire. Mio padre era un medico ed è vero che si finisce sempre per cercare di essere una qualche versione del proprio genitore. In mancanza di vere capacità medico scientifiche, io mi sono adattato a emularlo nella finzione».
Ma non sono al contrario di House - le capacità professionali del medico protagonista, al centro di questa nuova storia. Eldon Chance cercherà di aiutare una donna (Gretchen Mol), attraente e sensuale ma affetta da disturbo della personalità multipla e vittima di abusi domestici. Chance inizierà un percorso a metà fra il vigilantismo e la scoperta delle proprie pazzie. «La neuroscienza è un settore medico davvero affascinante e ancora in parte inesplorato. Siamo stati sulla luna e abbiamo scalato l'Everest. James Cameron è stato sul fondo della fossa delle Marianne ma non sappiamo ancora bene come funziona il nostro cervello». Consultando medici e neuropsichiatri Laurie una cosa l'ha però imparata: «Non si possono guarire certi pazienti, certe malattie mentali. Il meglio che puoi fare è gestire personalità incredibilmente danneggiate e cercare di trovare l'opzione meno-peggio. Non si cambiano certe personalità e Chance scoprirà la sua stessa personalità, strada facendo».
Hugh Laurie è uno di quegli attori che prediligono il piccolo schermo alle grandi produzioni cinematografiche. «Mi piace lavorare in televisione, fare lo stesso personaggio per vari anni. È come lavorare in banca. Ho letto da qualche parte che ora la durata media di un impiego è di tre anni e mezzo. Io, in tv, lavoro allo stesso progetto più di quanto non lavori un impiegato di banca, alla stessa scrivania».
Dato l'aumento della qualità del prodotto televisivo degli ultimi anni, Laurie non è l'unico a voler bazzicare gli studi delle produzioni tv.
Se Dustin Hoffman si cimenta in Italia con la saga de I Medici che su Raiuno ha fatto ottimi ascolti, Kevin Spacey tornerà fra poco nei panni dello spietato Presidente Usa Frank Underwood nella serie House of Cards, mentre Jessica Lange e Kathy Bates hanno mostrato il loro lato spaventoso in American Horror Story e Anthony Hopkins, Ed Harris e Evan Rachel Wood hanno debuttato in Westworld, serie firmata da Jonathan Nolan che racconta di un mondo dove le atmosfere western sono ricreate in una sorta di parco a tema, dove ricchi e annoiati avventori possono giocare a indiani e cowboy grazie all'utilizzo di inconsapevoli umanoidi. La serie, in onda su Sky Atlantic, è fra le favorite alla prossima stagione dei premi.
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