Una storia se non rimossa, quasi dimenticata: malgrado molti artisti abbiano immortalato i due soggiorni nel primo decennio del 900 di un giovane Lenin a Capri - dove c'è l'unico monumento a lui dedicato in Europa, dallo scultore Manzù - come ad esempio il ritratto di Renato Guttuso, il suo piccolo grand tour italiano è stato cancellato dalla memoria collettiva come altri passaggi della storia nazionale, che hanno visto del tutto dimenticati gli orrori dei rivoluzionari bolscevichi, i più intransigenti del Partito comunista non solo sovietico.
Il sanguinario Lenin è raccontato in un romanzo da Lorenzo Beccati, scrittore capace come pochi di addentrarsi nei misteri della storia raccontata dai suoi pertugi, dagli episodi apparentemente minimi ma in grado di ricostruire, tra realtà e finzione, eventi dimenticati. Certo tra le fonti, come si legge nella bibliografia al suo Il pescatore di Lenin (Oligo editore, pagg. 236, euro 16,90), ci sono molti saggi rigorosi, come quello di Gennaro Sangiuliano, Scacco allo zar (Mondadori), ma Beccati, come è la sua natura di scrittore, ha voluto raccontare il giovane Lenin attraverso la luce di una trama che vede il protagonista russo confrontarsi con un pescatore di Capri, un anarchico che lo accompagna per mare, e incontrare intellettuali come Gor'kij, ritenuto a quei tempi il massimo scrittore russo, e compagni di partito che hanno scelto Capri come luogo per sfuggire alle indagini di tutte le polizie politiche di Europa. Come Lenin, già ricercato come uno dei maggiori e più pericolosi rivoluzionari (oggi diremmo terrorista).
Beccati che nel precedente Il Resuscitatore ha raccontato le vicende di Giovanni Aldini, il primo scienziato a intuire l'importanza dell'elettricità nel corpo umano tanto da essere definito il «Frankenstein italiano» - si dimostra sempre abile nel muoversi nel genere della metafiction: partendo da episodi della realtà storica costruire romanzi che cercano di indagare al di là delle fonti storiche. Riuscendoci come raramente accade. Come in questo romanzo dove il pescatore anarchico getta nuova luce su Lenin, prima che diventasse il sanguinario rivoluzionario che tutti conosciamo.
Beccati anche autore di programmi televisivi come Drive In, Paperissima, Striscia la notizia e storica voce ufficiale del Gabibbo - dimostra ancora una volta di essere uno scrittore di un genere raro in Italia: capace di rendere la Storia passata a colori senza perdere mai di rigore.
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