La Leopolda sul mare Crozza si aggiunge alla sinfonia sanremese

Il comico, che lo scorso anno fu fischiato per la parodia di Berlusconi, tornerà all'Ariston. Un "renziano" in più

La Leopolda sul mare Crozza si aggiunge alla sinfonia sanremese

Va beh, salire sul palco dell'Ariston con la carota in mano, i denti e l'accento alla Renzi sarebbe fin troppo facile. Nella stagione della consacrazione del sindaco di Firenze, nei giorni concitati del suo possibile sbarco a Palazzo Chigi, un Maurizio Crozza che a Sanremo si esibisce nella formidabile imitazione della «politica del fare» del papabile premier, ci starebbe alla perfezione. Però sarebbe anche un po' scontato. Così chissà con che cosa ci delizierà quest'anno il comico genovese che, per il secondo anno consecutivo (come ha svelato ieri La stampa), ha accettato - anzi starebbe per accettare, perché la decisione non è ancora ufficiale - di tornare al Festival. Una scelta alquanto singolare vista la rottura traumatica avvenuta a ottobre della trattativa tra la Tv di Stato e l'attore stesso, che era a un passo dal lasciare La7 per approdare a Raiuno e poi - per ragioni di timori politici e preoccupazioni economiche - è rimasto nelle rete di Cairo. Del resto il richiamo del primo canale è sempre fortissimo e quando l'amico Fazio, a corto di comici da lanciare sul palco per fare respirare i cantanti in gara, chiama bisogna accorrere. Anche perché tutti e due (insieme alla Littizzetto) fanno parte della stessa casa, quella dell'agente delle star televisive Beppe Caschetto.

Al Festival scorso Crozza aveva mandato in subbuglio la platea dell'Ariston e l'Italia di centro-destra per l'arrivo in scena con la parodia di Berlusconi e il volo a picco sulle sue magagne politico giudiziarie. Lo sketch era stato interrotto dai fischi di alcuni spettatori in sala. A seguire una montagna di polemiche. Così, pare, questa volta Crozza, rimasto abbastanza scottato da quell'esperienza (tanto che Fabio Fazio dovette intervenire sul palco per rassicurarlo e incitarlo a proseguire), sceglierà una via diversa. Niente satira politica (affidata invece a Luciana Littizzetto), ma sketch più leggeri. Del resto il suo repertorio è vasto: da Arrigo Sacchi a Gigi Marzullo passando per un irresistibile Papa Francesco, può spaziare quanto vuole.

In ogni caso, che scelga di imitare Renzi o meno (o magari Giorgio Napolitano, al centro del mirino in questi giorni), la presenza di Crozza sul palco dell'Ariston è un'altra nota in perfetta armonia sul pentagramma compilato da Fazio. Titolo della composizione: una Leopolda sul mare... Come abbiamo già raccontato ieri, il Festival diventerà infatti una convention degli artisti che si sono sempre sentiti, si sono recentemente scoperti o si sveleranno prossimamente... renziani nell'animo. Del resto, oggigiorno è di moda. Da Paolo Virzì, chiamato a fare il presidente della giuria di qualità (nella quale militano anche Paolo Jannacci e Silvia Avallone), che si è apertamente schierato a favore del sindaco fiorentino fino a Pif - ideatore del pre-festival - che partecipò attivamente alla Leopolda, la convention che ha dato il via all'ascesa del primo cittadino, attaccando pure la vecchia guardia del Pd. E poi sarà tutta una sinfonia di artisti che piacciano alla simbologia «fabiesca»: da Claudio Baglioni a Gino Paoli a Cat Stevens, al raffinato musicista canadese Rufus Wainwright a Franca Valeri fino alla serata (quella del venerdì) interamente dedicata al Club Tenco e alla tradizione cantautorale italiana che, si sa, ha sempre fatto riferimento all'area di sinistra.

Dunque, in questa quiete armoniosa, di gente bella e brava, ci voleva uno che spaccasse la liturgia, che facesse un po' di casino, oltre alla Litti. Chi meglio di Crozza. Se poi dovesse ricascare su Berlusconi.. apriti cielo.

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