"Lockdown all'Italiana". Vanzina racconta i nuovi mostri del Covid

Una pellicola realizzata a tempo di record che ride dei nostri vizi e ha già scatenato polemiche

"Lockdown all'Italiana". Vanzina racconta i nuovi mostri del Covid

Lei, cassiera d'un supermarket, si fa portare i soldi sulla Casilina, in contanti, dal suo topolino, un maturo avvocato di Roma che la sorprende lingua in bocca con un meccanico e però sgancia lo stesso. Lui, tassista romanista, è il marito cornuto di lei e impara a sua volta come spremere un'abbiente signora, conosciuta in chat. Guarda caso, l'internauta vogliosa sarebbe anche la moglie di topolino. Che girotondo infame.

E poi, cagnolini di peluche, per fingere di passeggiare con Fido e non farsi multare; parrucchieri chiusi, per la disperazione delle signore di Roma Nord e pasta fatta in casa con i tutorial del web: benvenuti nella commedia amara Lockdown all'italiana (da giovedì con Medusa, in 350 sale), film d'esordio di Enrico Vanzina («Ma tu, Carlo, l'avresti fatto questo film?», chiede l'autore al fratello morto), fin qui sceneggiatore della premiata ditta vacanzina. E pure primo film, almeno in Italia, sulla tragedia della serrata da Covid 19. Un instant film girato «con semplicità ed onestà» in 26 giorni, per raccontare i nuovi mostri, ossia noi, chiusi in casa durante la pandemia, a combattere con mariti disonesti e compagne di coscia facile, solitudini e nuove prospettive.

Sullo sfondo, una Roma magnifica perché vuota, proprio come appariva a marzo scorso. Priva, cioè, di esseri umani spregevoli alla Carnage di Roman Polanski, opera alla quale si riferisce Enrico Vanzina in tale parodia animata dai suoi attori storici: da Martina Stella (fa la sexy-cassiera) a Ricky Memphis (il tassista col palco di corna), da Ezio Greggio (l'avvocato fedifrago) a Paola Minaccioni (la moglie cornuta dell'avvocato), con le comparsate su Zoom di Biagio Izzo e Maurizio Mattioli.

«Il film è cattivo: questi personaggi sono mostri. Ma bisognava riaccendere la speranza: chiedo benevolenza per il film. Non possono toglierci la libertà di andare al cinema: chiudere il cinema è come chiudere il cervello alle persone», dice Vanzina, che ha portato su Netflix Sotto il sole di Riccione, la commedia italiana più vista sulla piattaforma streaming. Quanto alle velenose polemiche sui social, scatenate all'apparire della locandina di Lockdown all'italiana, con Greggio in mutande sul balcone e la Stella in shorts succinti, il figlio di Steno sottolinea: «Ho spalle molto larghe, sono nato nello spettacolo. Ma sapere che esistono persone che ti odiano, affermando che scherzo sulla morte, proprio io che ho perso un fratello, mi ha fatto schifo. Spero che queste persone vadano al cinema e chiedano scusa».

Il debutto alla regia di Enrico, con un piccolo film sulla realtà intorno a noi, potrebbe trasformarsi in un colpaccio per Medusa, che con i remakes di Perfetti sconosciuti, film di Paolo Genovese venduto in tutto il mondo, ha fatto il pieno al botteghino internazionale. «Vi immaginate Lockdown all'italiana girato in salsa francese, con Daniel Auteil? O alla tedesca, versione cupa. O sotto il cielo di Brooklyn?», si augura Vanzina, che ha girato in fretta per dimostrare che si può realizzare un film a basso costo (meno di un milione) e in tempi stretti. Tra l'altro Perfetti sconosciuti è stato fonte d'ispirazione, per gli spazi obbligati in cui si svolge. E mai una parola sul governo: non è un film politico, ma una commedia dove volano ceffoni, si va a letto con gli sconosciuti, si dicono bugie su WhatsApp.

Così, chi ha voglia di uscire dal tunnel in cui i media, ci costringono, tra bollettini e medici, ha un'alternativa in sala. E si ride con battute come «periferia batte piazza di Spagna» ,mentre è attrazione fra cafoni di Roma Est e membri del generone di Roma centro.

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