La maledizione del film "Rust" continua. Ragno velenoso morde tecnico delle luci

L'operatore rischia l'amputazione del braccio. Stava smontando il set

La maledizione del film "Rust" continua. Ragno velenoso morde tecnico delle luci

Prima un incidente mortale, poi un ragno velenoso. Rust sembra ormai destinato a rimanere intrappolato nella fama (negativa) di «film maledetto». Dopo l'incidente fatale con Alec Baldwin, questa volta è rimasto coinvolto un tecnico delle luci, Jason Miller: l'uomo è stato morso da un ragno velenoso, e ora rischia l'amputazione del braccio, che si è infettato gravemente. Sfortuna nella sfortuna, Miller era al lavoro per smantellare le strutture del set del film, nel Bonanza Creek Ranch, in New Mexico.

Le riprese del western sono state infatti sospese a tempo indeterminato dopo la disgrazia accaduta lo scorso 22 ottobre, quando dalla pistola usata da Alec Baldwin sono partiti dei proiettili veri, che hanno ucciso il direttore della fotografia, la quarantaduenne Halyna Hutchins, e ferito il regista Joel Souza, 48 anni. Una tragedia alla quale si è subito aggiunta una componente di mistero, tuttora irrisolto: perché la pistola data a Baldwin non era caricata a salve, come previsto, bensì con proiettili veri? L'armiera del film, Hannah Gutierrez Reed, ha dichiarato di avere caricato la pistola con proiettili che pensava fossero a salve prima che Baldwin la usasse sul set: infatti, secondo la ricostruzione fatta dai suoi legali, c'era una scatola di proiettili etichettati come «a salve», dalla quale la donna avrebbe preso le munizioni. Scatola rimasta per certi momenti incustodita. «Supponiamo che qualcuno abbia messo il proiettile vero in quella scatola - hanno detto i suoi avvocati - Chi lo ha fatto doveva avere lo scopo di sabotare questo set. Non c'è altro motivo per cui farlo».

Alec Baldwin, la cui immagine mentre gesticola, sconvolto, dopo lo sparo mortale ha fatto il giro del mondo, ha chiesto più controlli: «Ogni set in cui si usano armi dovrebbe avere un agente di polizia, preso dalla produzione, per monitorare specificatamente la sicurezza».

Nei giorni scorsi la «maledizione del set» ha colpito anche il nuovo Indiana Jones, che si gira in Marocco con l'eterno Harrison Ford: Nic Cupac, 54enne membro della troupe, è stato trovato morto in hotel a Fes. Nel suo caso si pensa a una morte naturale, ma molte sono state le riprese funestate da incidenti mortali: come il colpo di proiettile partito accidentalmente sul set del Corvo, che ha ucciso Brandon Lee, a soli 28 anni. O la tragedia capitata in mare al documentarista e naturalista Steve Irwin, detto anche Crocodile Hunter, ucciso dalla puntura di un pesce velenoso.

Inquietante anche la fine del pilota Art Scholl, durante le riprese di Top Gun: mentre era impegnato in alcune acrobazie per le scene più ad effetto del film, il suo aereo è scomparso nel Pacifico e non è mai più stato ritrovato.

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