L'antieroe è sempre paradossalmente - un vincente. Almeno in termini televisivi. Se poi a dar volto alle sue inadeguatezze è un antieroe della recitazione (35 anni di carriera, 35 film, 15 serie tv, e mai un ruolo da protagonista) il cerchio può dirsi completo. «Dopo una gavetta infinita vedermi finalmente personaggio principale, in una serie di prima serata su Raiuno, è una felicità indescrivibile» sorride, ancora incredulo, Massimiliano Gallo. Già apprezzato (ma in ruoli secondari) ne I bastardi di Pizzofalcone e Imma Tataranni, da giovedì 20 l'interprete principale di Vincenzo Malinconico, avvocato d'insuccesso otto episodi tratti dai romanzi di Diego Da Silva, per la regia di Alessandro Angelini- sarà proprio lui. «Per anni ho fatto tanto, tantissimo teatro - racconta -. Quando nel 2008 Marco Risi mi prese per Fortapàsc scoccò l'amore per il set. Poi ho girato con Sorrentino, Martone, Ozpetek, Garrone... mai da protagonista. Ora arriva finalmente questo personaggio che ho sentito subito mio, che ho vestito all'istante». Un «precario della vita», lo definisce l'autore De Silva: «Cioè un perdente (ma non fallito) nel lavoro come nei sentimenti. Semi-avvocato, civilista ma anche penalista a tempo perso; semi-marito, divorziato ma ancora in rapporti con l'ex moglie e addirittura l'ex suocera; è simpatico e intelligente, ma anche infantile e stupido. Insomma: è Vincenzo Malinconico». Altrettanto variegata - e per questo complessa - la cifra interpretativa del personaggio: «Slitta continuamente da un registro all'altro conferma Gallo - dalla commedia al dramma, dall'ironico al paradossale, al filosofico».
Questo è stato, anzi, uno dei problemi della trasposizione dai romanzi alla sceneggiatura: «I romanzi sono tutti scritti in prima persona spiega De Silva - perché Malinconico è uno che filosofeggia, interrogandosi continuamente sul senso delle cose. Senza mai trovare una risposta, ovviamente».
Così non solo la voce dello stesso Gallo fuori campo, ma anche quella di un «amico immaginario», che dà corpo alla passione del personaggio per la musica pop (e che è impersonato da Carlo Massarini, storico conduttore di Mister Fantasy) reinterpretano questi soliloqui. Risultato: «Io stesso non so com'è fatto Malinconico, che faccia abbia, perché nei miei libri non descrivo mai luoghi o i tipi fisici, per timore d'impoverire la fantasia del lettore si stupisce De Silva -, Ebbene: appena ho visto Massimiliano Gallo nei suoi panni, mi sono detto: è lui. Si è impossessato a tal punto del ruolo da cominciare addirittura ad assumere degli atteggiamenti per esempio aggrapparsi alla sua borsa d'avvocato, come Linus fa con la sua coperta - che io non ho mai raccontato, ma che trovo perfetti.
E quando ho iniziato a scrivere il nuovo libro della serie, l'ho fatto avendo davanti il suo viso». «Mi auguro che in Malinconico si riconosca lo spettatore comune riflette Gallo -. In un periodo in cui dobbiamo risultare per forza vincenti, credo che un antieroe faccia bene al cuore».
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