Matteo Marzotto: "Mia madre Marta non voleva invecchiare e si stordiva di una vita folle"

Matteo Marzotto ricorda la madre Marta in una intervista e racconta il loro legame fatto di alti e bassi perché, pur amandosi molto, "nessuno faceva sconti all’altro"

Matteo Marzotto: "Mia madre Marta non voleva invecchiare e si stordiva di una vita folle"

Quinto figlio del conte Umberto Francesco Marzotto e di Marta Marzotto, Matteo Marzotto racconta il legame con la madre, scomparsa nel 2016, fatto di momenti di alti e bassi perché “nessuno faceva sconti all’altro”.

Intervistato dal Sette, il settimanale del Corriere della Sera, il manager ha ripercorso la sua vita: dai successi sul lavoro fino alla conversione religiosa, arrivata durante un viaggio a Medjugorje e dopo l’incontro con Chiara Amirante. “Con lei - racconta - ho aperto la gamma della conoscenza: ho iniziato a documentarmi, ho fatto quello che in una famiglia religiosa si fa da bambini”. Matteo Marzotto, infatti, da bambino si è avvicinato alla religione in modo autonomo, così come si fa in una “famiglia liberale”. “Ho sempre pregato, ma c’era una tradizione liberale in fatto di religione: chi di noi decideva di avvicinarsi alla fede doveva farlo autonomamente – ha continuato - . C’era una tradizione di impresa forte: l’iperlavoro era il vero credo. Unito alla rettitudine: mio padre era tutto d’un pezzo”.

È un cammino che mi ha trasformato, ma non sono ovviamente diventato irriconoscibile”, ha aggiunto Matteo Marzotto, che non ha mai temuto di parlare apertamente della sua conversione religiosa. Un cambiamento che la madre Marta Marzotto avrebbe compreso appieno in un’altra età perché “la mamma degli ultimi anni era una signora anziana che non voleva invecchiare e si stordiva di una vita folle”. “A 55 anni avrebbe certamente capito, aveva un tale amore per me e io per lei che ci appoggiavamo sempre, ma nessuno faceva sconti all’altro: su alcune cose l’ho criticata pubblicamente – ha sottolineato l’imprenditore - . Da mio padre ho preso un senso dell’equilibrio che mia madre negli ultimi tempi non aveva più. Diceva: “sono vecchia e posso fare quello che voglio”’.

Eppure, Matteo Marzotto è notoriamente stato il figlio prediletto di Marta che lo ha sempre guardato come una proiezione di se stessa. “Più ero pubblico più lei pensava che fosse un valore aggiunto. Per me non lo era – ha detto, ammettendo di sentire molto la sua mancanza - . Mi manca la mamma negli anni della sua maturità, fragile e intelligente, piuttosto che quella caciarona dell’ultimo periodo. Se guardo ai miei genitori posso dire che non sono stati molto presenti: nell’adolescenza mi è pesato. Sarebbe stato meglio avere più polso, dare senza controllo rende impreparati alla vita”.

Nonostante gli alti e bassi del loro rapporto, però, Matteo Marzotto conserva un ricordo dolce della madre: “Tutti pensavano che era di ferro e invece era di burro: aveva la capacità di rinascere dalle sue ceneri.

La gente le si rivoltava contro? Lei partiva da zero. Per me era l’essenza del fashion: mi rivedo a cinque anni e c’è lei con le scarpe bicolore di Chanel e un abito lungo a fiori nero e bianco. La guardo e penso che è la più bella del mondo”.

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