Seconda uscita non ufficiale per Meghan Markle che attende in Canada l’arrivo del marito Harry, rimasto a Londra a trattare termini e condizioni della loro Meghexit. La Duchessa, dopo aver fatto visita martedì scorso al "Downtown Eastside Women's Centre", un centro d’accoglienza e sostegno per donne indigenti e vittime di violenze domestiche nella periferia di Vancouver, si è recata ieri nella sede di un altro ente di beneficenza della città, "Justice For Girls", per discutere dei migliori programmi di sostegno attuabili per salvare dalla strada e dalla povertà giovani ragazze in difficoltà. Ancora una volta vestita casual, con un maglione e un jeans, al termine dell’incontro con le giovani volontarie del centro Meghan ha posato per una foto-ricordo subito postata sui social dall’ente benefico fondato nel 1999 per aiutare le più giovani a superare momenti di difficoltà dovute a povertà, abusi e violenza.
Femminismo e difesa delle donne di tutte le età con adeguati programmi di sostegno e recupero sociali sembrano essere il campo in cui la Duchessa del Sussex intende impegnarsi in prima linea, proseguendo nel suo percorso iniziato a soli 11 anni. Nel 2015, prima di conoscere il Principe Harry, aveva tenuto un discorso molto apprezzato sulla Giornata internazionale della donna per le Nazioni Unite, ricordando anche il momento in cui da piccola capì di essere femminista.
Come spiegato poi in una intervista per il magazine W, a 11 anni partecipò da attivista a una campagna di protesta contro una pubblicità accusata di sessismo della Proctor & Gamble. Alla fine le manifestanti ottennero una modifica dello slogan di una pubblicità. "Lo cambiarono da: 'Le donne in tutta l'America combattono ogni giorno contro l’unto di pentole e padelle' a 'Persone in tutta l'America combattono contro l’unto di pentole e padelle'. In quel momento mi resi conto di aver fatto nel mio piccolo la differenza e di aver aderito al femminismo", raccontò al magazine la Duchessa del Sussex che è poi tornata a collaborare con le Nazioni Unite nell’agosto 2018 come protagonista di uno spot femminista girato per "Un Woman", l'ente dell’ONU che si batte per l'uguaglianza di genere.
Adesso continua lungo questa strada da sola, senza più appoggiarsi a grandi organizzazioni mondiali, ma dando lei stessa il suo supporto agli enti che ritiene di dover supportare perché in linea con la sua idea di femminismo. Nel giro di una settimana ha così già dato il suo appoggio a due centri a difesa delle donne, presentandosi sempre a sorpresa e garantendo loro, tramite i social, una visibilità enorme che prima non avevano.
Inoltre, questo suo impegno a favore dei più deboli, le sta facendo guadagnare molte simpatie da parte dei canadesi, come si può leggere nei commenti e nei tweet lasciati sui social dei due centri da migliaia di utenti che apprezzano moltissimo il suo attivismo perchè, come scrivono, "non è qualcosa di creato dopo la Meghexit per mostare di essere una donna impegnata, è puro e genuino".
Non si tratterebbe, quindi, ai loro occhi di pura strategia comunicativa, ma, visti i suoi trascorsi che risalgono addirittura all'infanzia, il suo viene considerato un impegno serio e appassionato in una causa a cui ha sempre mostrato di tenere molto.
Yesterday, The Duchess of Sussex, Meghan Markle visited to discuss climate justice for girls and the rights of Indigenous peoples. Was great to talk about the importance of a holistic approach to social justice, and the power of young women’s leadership. #DuchessOfSussex pic.twitter.com/M9LaqEELl7
— Justice For Girls (@JFG_Canada) 16 gennaio 2020
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