L'elegante cappotto firmato Stella McCartney e indossato un mese fa dalla Duchessa del Sussex insieme a un ampio cappello nero nel giorno della Rimembranza dei caduti in guerra, è stato realizzato in Ungheria da lavoratori che guadagnano 2,60 sterline l'ora. La rivelazione arriva dal MailOnline che, scrivendo del raffinato cappotto nero con ampi revers "pagato da Meghan Markle, o meglio dai contribuenti inglesi, 1545 sterline", ha specificato che "è stato prodotto nello stabilimento di Beriv nella città di Berrettyoujfalu, che si trova nell'Ungheria orientale, una delle regioni più povere del paese, vicino al confine rumeno".
Secondo quanto riferito dal tabloid, "la fabbrica è specializzata nella produzione di cappotti e giacche da donna per il brand Stella McCartney, ma mentre questi sono venduti al dettaglio nelle boutique a prezzi esorbitanti e indossati da alcune delle persone di più alto profilo del mondo, sono fabbricati da persone che vengono pagate una miseria e vivono prossime alla soglia di povertà". La rivelazione sta destando grande scalpore nel Regno Unito dove la Markle è sotto il fuoco di fila dei social che l’accusano di "non badare a queste cose quando sfoggia, come suo solito, un capo d’alta moda pagato da noi inglesi per farla sentire chic e importante", il tutto mentre "la crisi renderà questo Natale uno dei più poveri di sempre con la gente che risparmierà moltissimo su cibo e regali".
Il cappotto nero della Markle non porta fortuna né a chi lo ha indossato, né a chi lo ha firmato, ossia la stilista Stella McCartney che, poche ore dopo che la Duchessa l’aveva sfoggiato in pubblico, aveva postato sul suo account Instagram una foto del look della Markle, dicendosi "molto orgogliosa di averla vestita". Ma il post era durato poche ore, assediato da migliaia di commenti di insulti rivolti alla stilista che, in un giorno così triste in cui si commemorano i morti in guerra, aveva comunque colto al volo l’occasione per farsi pubblicità, dimostrando così di "non avere nessuna coscienza e rispetto per chi ha combattuto per la nostra libertà", ignorando del tutto il lutto nazionale.
La stilista aveva così cancellato il post, anche se gli inglesi ancora non le hanno perdonato quella caduta di stile. E adesso che hanno scoperto che mette in vendita nelle sue boutique a migliaia di sterline capi che fa cucire per pochi spiccioli da persone indigenti che paga con salari da fame, sono ancora più infuriati con lei che è la solita "ipocrita figlia di papà che si riempie la bocca di battaglie etiche per l’ambiente e condanna l’uso di pellicce quando è solo una sfruttatrice di poveri lavoratori". Molti insulti vanno anche al padre, "Sir Paul McCartney che ha cresciuto una figlia così fatua e insensibile, che crede di fare la differenza se si professa vegetariana" e in buona sostanza, come concludono in tanti, "lei e la Markle sono perfette insieme, due arriviste ambiziose che fingono di tenere a cuore i problemi della gente solo per farsi belle agli occhi della stampa".
Qualcuno però difende Meghan Markle, perché "non poteva certo sapere chi avesse cucito quel cappotto" e comunque, come scrivono in molti, "nella moda sono tutti così, non solo la McCartney.
Tutti ecologisti, no gender, vegani e poi alla fine squallidi figuri che delocalizzano la produzione per sfruttare i più deboli". Per il momento, come riporta il MailOnline, nessun commento è pervenuto al riguardo né da Meghan Markle né dalla stilista Stella McCartney.Segui già la nuova pagina di gossip de ilGiornale.it?
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