Michelle Hunziker: "Vi racconto tutti i miei segreti"

Michelle Hunziker si racconta e lo fa a modo suo: senza censure sul passato. Dalla setta all'addio ad Eros Ramazzotti

Michelle Hunziker: "Vi racconto tutti i miei segreti"

Michelle Hunziker si racconta e lo fa a modo suo: senza censure sul passato. La sua biografia, "Una vita (apparentemente) perfetta" di fatto diventa una lunga confesisone sul lato privato della sua vita e soprattutto su quel momento buio che ha dovuto affrontare prendendo parte ad una setta. "Io sono molto credente. Credo che esista un 'mondo sottile', ma non mi riconosco più in quel mondo. La pranoterapia è riconosciuta dalla scienza, quando Clelia mi toccava io sentivo effettivamente il calore delle sue mani. Ma il problema non è il dono, è la sete di potere", ha raccontato la showgirl a ilGiorno. Già perché Clelia, la leader della setta della Hunziker aveva ormai preso il controllo sulla sua vita. Al punto da mettere in discussione la sua relazione con Eros Ramazzotti: "Allora credevo in quello che mi dicevano su di lui: che non mi amava, che mi tradiva, che ostacolava la mia carriera. Era un dolore pazzesco perché lo amavo ancora". Poi è arrivato il momento del riscatto: "La minaccia di perdere Aurora mi ha aiutato a uscire dall' incubo. Durante tutta la battaglia legale, però, Aurora è sempre rimasta affidata a me. L' ho sempre tenuta fuori da tutto quello che mi stava accadendo, non ne ha mai avuto sentore.Infatti quando ha letto il libro, è caduta dalle nuvole, non aveva mai sospettato niente. Per lei sono stati quattro anni normalissimi. La mia scelta, il mio cammino spirituale, è stato soltanto mio". Poi, sempre al Giorno, la Hunziker parla anche del suo passato professionale e di quella parentesi a Zelig in cui ha trovato non solo colleghi ma vere e proprie amicizie. E qualcuno ha anche avanzato l'ipotesi che potesse esserci un flirt, ai tempi, con Claudio Bisio: "No, fu una semplificazione giornalistica. Io dissi che mi ero innamorata di lui ma artisticamente.La dichiarazione fu distorta, come purtroppo spesso accade.

Quando lavoravamo insieme scambiavamo un sacco di battute con lui ma anche con Gino e Michele, con Giancarlo Bozzo, con tutti gli altri di Zelig. Era strano: in privato vivevo la tragedia della setta, mentre loro con me applicavano davvero la terapia del sorriso".

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