Mindhunter, futuro incerto per la serie tv crime di David Fincher

La terza stagione di Mindhunter potrebbe non arrivare mai. Netflix libera il cast dagli impegni a causa dei progetti di David Fincher

Mindhunter, futuro incerto per la serie tv crime di David Fincher

Mindhunter potrebbe non avere un continuo, la serie si sta arenando a causa dei progetti del regista David Fincher.

Mindhunter, il successo delle due stagioni

Il genere crime è sempre stato tra i più seguiti in campo seriale ma negli ultimi anni ha avuto una svolta significativa con un grande aumento nella qualità dei suoi titoli. La “rivoluzione” è iniziata con True Detective e la sua prima stagione ma è stata poi proseguita da Mindhunter, anche se non con la presenza costante che ci si aspettava.

Mindhunter ha portato - nuovamente dopo House of Cards - in una serie tv i tratti tipici del cinema di David Fincher. Parliamo dei temi cruenti e della loro rappresentazione con colori freddi, segni distintivi di Fincher, aspetti che avevamo già conosciuto proprio in Seven, Zodiac, Millennium - Uomini che odiano le donne e L’amore bugiardo - Gone girl. Il successo di Mindhunter non ha quindi sorpreso chi conosce il regista fin dai tempi del film con Brad Pitt e Morgan Freeman.

Nelle due stagioni disponibili su Netflix abbiamo quindi conosciuto e approfondito le vicende relative a pericolosi assassini realmente esistiti, grazie alle interviste realizzate dal protagonista Holden Ford, il cui lavoro ha portato alla nascita della profilazione all'interno dell'FBI.

Cosa succede ora a Mindhunter

La prima stagione di Mindhunter è uscita nel 2017, mentre il secondo capitolo è arrivato nel 2019 dopo un lungo silenzio. La filmografia di Fincher si caratterizza anche per una certa sporadicità, soprattutto negli ultimi anni. Stessa sorte per il suo impegno nella serie tv targata Netflix, anche se in questo caso figura quale produttore esecutivo e solo per alcuni episodi come regista.

Complici altri impegni e progetti non andati in porto, come il World War Z 2, ora a farne le spese sembra sia essere Mindhunter, una delle perle del catalogo di Netflix. La piattaforma streaming ha rilasciato una dichiarazione nella quale evidenza gli impegni di Fincher e la correttezza nel “liberare” gli attori del cast dal vincolo contrattuale di modo che possano trovare altri impieghi nell’attesa di una (im)probabile terza stagione.

Ricordiamo che nel cast di Mindhunter si sono distinti i suoi tre protagonisti: Jonathan Groff nei panni di Holden Ford, Holt McCallany in quelli di Bill Tench e Anna Torv in quelli di Wendy Carr.

David Fincher, i suoi progetti per il futuro

Il regista di Fight Club attualmente è al lavoro su due progetti, entrambi targati Netflix. Dopo aver abbandonato l’idea di girare un sequel del film World War Z, attualmente Fincher è concentrato sulla seconda stagione della serie tv animata Love, Death & Robots. Ma nel 2020 ci potrebbe essere anche il ritorno con un film, evento importante vista la sua assenza dal 2014 con L’amore bugiardo - Gone girl.

È infatti in fase di sviluppo Mank, film di Netflix che lo vede dietro alla macchina da presa per una storia biografica su di uno degli sceneggiatori che ha fatto la storia del cinema. La pellicola è incentrata su Herman J. Mankiewicz, uno degli sceneggiatori, insieme ad Orson Welles, di Quarto Potere, per il cui script vinsero entrambi il premio Oscar.

Mank vede come protagonista

Gary Oldman, in un cast in cui figurano anche Amanda Seyfried, Lily Collins e Charles Dance. Il film dovrebbe uscire su Netflix nel corso di quest’anno. Nel frattempo incrociamo le dita per il futuro di Mindhunter.

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