Da Los Angeles. Avrebbe dovuto arrivare in Italia il 27 febbraio ma l'uscita è stata posticipata a data da destinarsi, causa coronavirus. La crisi sanitaria dunque colpisce anche After the wedding (Dopo il matrimonio), rifacimento in chiave hollywoodiana del melò danese dallo stesso titolo diretto da Susanne Bier e uscito nel 2006. Sull'onda del #Metoo, Hollywood rispetto alla versione europea inverte i generi. I protagonisti dell'originale erano uomini.
Ora nel nuovo film diretto da Bart Freundlich sono due donne: Isabel e Theresa, interpretate da Michelle Williams e Julianne Moore, in una storia che parte come un giallo per poi dipanarsi in un racconto di vite, emozioni e sentimenti intersecati e interconnessi. Isabel (Michelle Williams) gestisce un orfanotrofio in un remoto paesino dell'India. La possibile donazione di una ricca imprenditrice americana, Theresa (Julianne Moore) arriva in un momento di grave difficoltà finanziaria ma a una condizione: Isabel dovrà viaggiare a New York per incontrare la sua benefattrice. L'idea di rimettere mano al film della Bier curiosamente anche alla poltrona della regia c'è stato un avvicendamento di genere è nata nel salotto di casa Freundlich. Il regista che era arrivato al successo nel 1997 con Scherzi del cuore, uno dei primi film di Angelina Jolie, è infatti sposato con Julianne Moore. Il coinvolgimento di Michelle Williams è iniziato via posta elettronica: «Ho ricevuto un'email di Julianne in cui c'era scritto: mio marito ed io stiamo lavorando a un film e vorremmo che tu fossi la protagonista». Così è stato.
Isabel è l'opposto di Theresa. La prima è ricca e indaffarata fra lavoro e famiglia, l'altra è a disagio quando dal suo piccolo villaggio indiano è costretta a tornare a New York.
«È una donna segnata dal passato che è riuscita a ritrovare la serenità in India e ora quella sua apparente calma è stata stravolta. Non vuole tornare, è costretta e le pesa».
E una volta a New York è costretta a fare i conti con il passato.
«E con un mondo di ricchezza e agio che non le appartiene più e la mette a disagio. Era una persona diversa quando viveva a New York e non vuole tornare a essere quella persona».
Parte del film è stato girato in India.
«Il sentimento che mi ha lasciato quel luogo è che molti dei problemi che abbiamo noi nei paesi sviluppati sono un lusso. È per questo che Isabel non ha nessuna tolleranza per le lamentele insignificanti circa problemi irrisori che incontra quando torna a New York. Ho provato anch'io le stesse sensazioni tornando da quei luoghi».
Ne ha parlato con sua figlia? (Michelle Williams ha una figlia, Matilda, avuta dal compagno Heath Ledger, scomparso nel 2008, ndr)
«Sì, essere un genitore single ha un lato positivo, si crea un'enorme intimità fra te e tuo figlio».
Lei balzò agli onori della cronaca quando, a margine dello scandalo sessuale che travolse Kevin Spacey, il film Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott venne in parte rifatto e per il supplemento di riprese lei ottenne mille dollari mentre la sua costar, Mark Wahlberg, un milione e mezzo.
«Fu un'umiliazione privata che divenne la più grande piattaforma pubblica sul tema della parità di salario fra uomini e donne. In molti dopo quell'episodio si sono chiesti: se è così per un personaggio pubblico, quanto peggiore può essere la situazione di tante altre donne lavoratrici?».
Sul tema ha tenuto una conferenza a Washington.
«Sì, era un incontro su questo tema. Ora finalmente s'inizia a vedere un cambiamento ma, a giudicare dalle donne che vengono da me a parlare dell'argomento, c'è ancora molto da fare».
Per la mini-serie Fosse/Verdon, ha
ottenuto la stessa paga del suo coprotagonista maschile, Sam Rockwell.«È il finale felice, quasi da favola di questa brutta storia. Quella vicenda ha fatto pensare e ha fatto sì che le cose cambiassero per il meglio».
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